Atletica, Desirée Rossit prende la rincorsa: "Voglio battere Alessia Trost"
PORDENONE. È reduce da un grande 2016: vittoria ai giochi del Mediterraneo under 23, titolo italiano promesse, personale portato a 1,97 – misura da gotha mondiale della specialità –, quinto posto ai campionati Europei e finale ai giochi Olimpici. Tuttavia Desirée Rossit è ancora considerata la numero due del salto in alto italiano, in quel duello tutto friulano con Alessia Trost.
La poliziotta classe 1994 di Nespoledo, però, ora vuole cambiare status: «Punto a essere la numero uno che poi è l’obiettivo di tutti noi sportivi. Sono pronta per una grande annata, per togliermi grandi soddisfazioni e per cercare di battere Alessia».
Rossit, solo rivalità sportiva con la pordenonese, giusto?
«Certo. Ci stimiamo, anche se siamo diverse caratterialmente; ma in pedana ognuno fa la sua gara. Con Ale ho sempre battagliato nelle categorie giovanili e ho sempre finito alle sue spalle, anche perché ho un anno in meno (è nata nel 1993 la pordenonese, ndr) e quindi la affrontavo quando lei era all’ultima stagione nelle rispettive categorie e io al primo».
Ha saltato la stagione indoor per infortunio: come sta?
«Meglio, ho ripreso ad allenarmi. Accuso ancora qualche fastidio ma sto bene. Purtroppo dei guai mi hanno tenuto fuori, non ci voleva. Ho perso tutte le gare importanti e anche gli Europei indoor: che rabbia, non ho neppure guardato la finale. Poi quando ho visto i risultati…».
Che è successo?
«Tanta rabbia. Sono salite sul podio con 1,94 (Beitia e Levchenko, seconda e terza, ndr): erano misure alla mia portata».
Si rifarà nella stagione estiva. Che obiettivi ha?
«Consolidarmi sulle misure saltate la scorsa stagione, essere stabilmente oltre l’1,90: solo così posso mantenere e accrescere la mia struttura internazionale. Il 2016 mi ha insegnato tanto e rivelato alla grande atletica. Ora punto a rimanerci».
I Mondiali di Londra?
«Voglio esserci e dire la mia. Per stare in alto mi sono spostata a Pordenone: ora vivo qui per essere vicina al campo di allenamento, visto che mi segue sempre Gianfranco Chessa all’Agosti di via San Vito. Adesso la vita è più facile e da questo aspetto ne trarrò sicuramente giovamento».
Non si allena più con Alessia Trost, ora ad Ancona: è cambiato qualcosa nella routine di lavoro?
«Ho sempre compagnia con il gruppo di ragazzi che frequenta il campo. Alessia, che ha fatto una scelta comprensibile, la vedrò alle gare, dove punto a batterla».
Per diventare la numero uno dell’alto azzurro.
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