Avanti con Kelava, ma Benussi preme

UDINE. Avanti con Kelava. In casa Udinese fanno discutere gli errori del portiere che sono costati - assieme a un approccio spagliato alla gara di tutta la squadra - la sconfitta con la Lazio. La mancata reazione sul sinistro si Hernanes e il fallo da rigore su Klose, si sono andati ad aggiungere alle incertezze estive in occasione della gara con il Bayer Leverkusen, e i dubbi legati alla gara d’andata con lo Slovan Liberec in occasione del terzo gol ceco.
E a pochi giorni dalla sfida di ritorno con lo Slovan Liberec che vale la qualificazione alla fase a gironi dell’Europa League gli errori del vice-Brkic, assente almeno sino a fine novembre, fanno inevitabilmente discutere.
Psicologia. Come deve comportarsi un allenatore in situazioni come queste? Le strade sono due: o dare fiducia al giocatore in difficoltà, oppure puntare su un altro giocatore con il rischio di “ammazzare” psicologicamente chi finora non è stato all’altezza.
Guidolin alla fine insisterà su Kelava nonostante Benussi stia premendo attraverso buone prestazioni in allenamento. Bocciarlo dopo così poche partite, considerando la delicatezza del ruolo, significherebbe perderlo per tutto il resto della stagione.
Confronto. In società aveva accolto con una certa stizza le critiche estive a Kelava ed era stato sottolineato come anche Handanovic appena arrivato non fosse quello il fenomeno che è poi diventato.
Il paragone, però, non regge: Samir, quando arrivò in Friuli, aveva vent’anni e fu mandato a fare esperienza per tre stagioni in serie B, Kelava di primavera ne ha già 25 ed è chiamato a fare il titolare per metà campionato, ovvero fino a quando non rientrerà Brkic.
Ripercussioni. Quello del portiere, si sa, è un ruolo delicatissimo. Se sbaglia un centrocampista si può porre rimedio, se l’errore lo commette un estremo difensore spesso arriva il gol.
Rispetto a un anno fa la difesa è cambiata poco eppure gli errori fioccano: la sensazione è che Danilo e compagni non sentano le spalle coperte come in passato e che quindi non giochino come sanno.
Precedenti. Due anni fa l’Udinese si ritrovò con il problema del sostituto di Sanchez, la scorsa stagione l’acquisto di Lazzari, per coprire il vuoto lasciato da Asamoah, arrivò dopo l’eliminazione dal preliminare di Champions. Stavolta il “buco” è tra i pali e considerata la delicatezza del ruolo il problema non è di poco conto. Retroscena.
Si andrà avanti con Kelava e in caso di nuovi errori, si punterà su Benussi. Sempre in attesa del ritorno di Brkic. E pensare che sul finire della scorsa stagione l’Udinese poteva tenere Padelli.
In scadenza di contratto, l’estremo difensore oggi titolare nel Torino, aveva chiesto un biennale con un leggero ritocco dell’ingaggio, il ds Larini gli propose invece una decurtazione e le due parti di fatto si sono lasciate senza parlarsi più. A posteriori può essere una decisione per la quale all’Udinese potrebbero mangiarsi le dita.
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