Basket, Frates torna in Friuli: «L’Apu e la Gesteco sono squadre forti»

L’attuale dirigente della Orzibasket ha guidato da allenatore la Dinamica Gorizia e la Snaidero . «Contro Udine e Cividale due partite difficili»

Giuseppe Pisano
Fabrizio Frates
Fabrizio Frates

Doppia trasferta friulana all’orizzonte per Fabrizio Frates, che da quasi due mesi ricopre il ruolo di direttore sportivo alla Gruppo Mascio Orzinuovi. Il dirigente milanese, che nella sua carriera da allenatore ha guidato la Dinamica Gorizia (portata in A1 nel 1998) e la Snaidero Udine (nel 2001/2002), sabato 21 andrà a Cividale e domenica 29 a Udine con la sua Orzibasket. In mezzo c’è anche Cantù-Udine che lo vede spettatore interessato.

Frates, a cavallo del Natale tornerà due volte in Friuli. Sensazioni?

«Torno molto volentieri, sperando di vincere qualche partita. Ci attendono due gare difficili, la classifica parla chiaro e dice che Udine e Cividale sono forti. Noi arriviamo da una vittoria contro Livorno, siamo in un buon momento e convinti di far bene».

Cosa l’ha spinta a dire sì a Orzibasket?

«Qui c’è un grande progetto del Gruppo Mascio, che vuole portare questa squadra ai vertici nei tempi giusti e con equilibrio. Il gruppo imprenditoriale è forte, giovane e si è appassionato al basket».

Sabato troverete una Cividale arrabbiata per le tre sconfitte di fila.

«Sono sicuro che avranno molta voglia di riscattarsi. Bisogna essere obiettivi, la Gesteco ha viaggiato alla massima velocità in un torneo molto equilibrato, nelle ultime tre partite ha perso due volte all’overtime. Meglio restare lucidi nei giudizi: con l’Urania ho visto Cividale in salute».

Avete appena tagliato DeVoe per far posto a Jazz Johnson. Ci spiega la scelta?

«È stato un cambio puramente tecnico. Ci siamo resi conto che DeVoe, pur bravo, non si combinava al meglio per caratteristiche con i compagni. Ci serviva più trattamento di palla, noi abbiamo Vencato che ha statura ed è un buon passatore ma non è un tiratore e di fianco serviva uno come Jazz. Saputo che Rieti lo lasciava andare, lo abbiamo preso e Cento è andata su DeVoe, chiudendo il cerchio».

A Orzinuovi ha ritrovato l’udinese Ciani, con cui lavorò a Gorizia dal 1996 al 1998.

«Non nascondo che uno dei motivi per cui ho accettato l’offerta di “Orzi” è la presenza di Franco, grande tecnicamente e umanamente. Ci conosciamo da tempo, a Gorizia abbiamo fatto cose belle. Siamo molto legati».

A Cividale ritroverà Pillastrini che fu il suo successore a Montegranaro nel 2010.

«Pillastrini sta facendo un grande lavoro, col supporto di una società unica nel panorama italiano per la sua progettualità. Ha fatto crescere il gruppo e lanciato giovani come Marangon e Ferrari. L’uomo giusto al posto giusto, Cividale è un gioiellino».

Domenica c’è Cantù-Udine. Che partita si aspetta?

«Spettacolare. Da quando Cantù ha inserito Hogue vedo difficile trovare una squadra più forte. Ha un grosso budget, col jolly di Basile da formato italiano ha cinque stranieri, contando Rismaa e Burns. Questo la dice lunga, si prende il lusso di mandare in tribuna Burns che sarebbe da quintetto ovunque. Per me sono ingiocabili, anche se Udine è molto forte, ambiziosa e può metterli in difficoltà».

Lei nell’estate 2023 portò in Italia Hickey. Lo sta seguendo a Udine?

«Sì, e mi sembra che “Tony” stia facendo bene. È un play di primissima fascia, grande professionista e uomo maturo. In più ha esperienza europea. A Udine è perfetto. E poi è spettacolare, ha cambio di ritmo e un gran primo passo. La gente va al palazzo per vedere quelli come lui». 

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