Basket, Francesco Stefanelli da bordo campo: «L’Apu può farcela»
L’ex canturino costretto allo stop per la riabilitazione post intervento chirurgico. Con lui anche Giovanni Pini, altro ex Canturino finito di recente sotto i ferri
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Nel gruppo di ex canturini oggi all’Apu c’è anche Francesco Stefanelli, che avrebbe una voglia matta di giocare il big match della 31ª giornata, ma è costretto a seguirla da bordo campo, dato che sta svolgendo la riabilitazione post intervento chirurgico. Con lui anche Giovanni Pini, altro ex Canturino finito di recente sotto i ferri.
Stefanelli, come procede il suo recupero?
«Sto lavorando insieme a Gigi Sepulcri per tornare in condizione dopo l’operazione resasi necessaria per risolvere il problema della pubalgia. Serve tempo, ma facendo attenzione confido di incrementare presto l’intensità del lavoro. Io e Pini ci alleniamo parallelamente alla squadra per stare il più possibile insieme al gruppo».
Quali sono le tempistiche del suo rientro?
«Non ci sono scadenze precise. Il recupero è sempre soggettivo, dipende dalle sensazioni che si avvertono alzando l’intensità del lavoro. Io spero di rientrare per le ultime giornate di regular season, ad aprile. Spero proprio che siano le ultime della stagione per noi, sarebbe una grande gioia per tutti. Altrimenti vorrà dire che sarò in forma per i play-off».
Quanto si soffre a stare fuori?
«Tantissimo. Quando stai bene in una società, con i compagni e lo staff tecnico, è dura restare a guardare. Ho firmato per Udine proprio perché conoscevo tutti i giocatori, con cui ho un rapporto di stima professionale e amicizia: siamo sempre assieme, condividiamo i momenti belli e quelli più difficili. Non esserci mi lacera, ma gli infortuni fanno parte del mestiere».
Per l’Apu può essere la fuga buona?
«Sì e no. Diciamo che dobbiamo cercare di sfruttare la posizione che occupiamo, ma non possiamo pensare che i giochi siano fatti. Ci sono ancora tante partite, Rimini può fare 20 punti, c’è lo scontro diretto e all’andata hanno vinto loro. Per me si deciderà tutto alla fine, anche perché ci attendono trasferte su campi delicati come Cento e Cremona: chi lotta per salvarsi negli ultimi due mesi ci mette l’anima».
Con lei e Pini infortunati la società ha inserito in corsa Pullazi e Pepe. Come giudica il loro innesto?
«Una società con l’ambizione di andare in serie A come l’Apu non lascia nulla al caso e interviene in caso d’infortuni. I due nuovi arrivati si stanno integrando, sanno che non è semplice entrare in corsa in una squadra di vertice, ma lo stanno facendo bene. In punta di piedi, mettendosi al servizio del team».
Da ex canturino che partita si aspetta domani?
«Intensa e fisica, viste le caratteristiche delle due squadre, ma anche nervosa per la posta in palio. Cantù ha avuto un periodo con 5 stop di fila e non può più lasciare punti per strada, inoltre vorrà rilanciare le proprie ambizioni».
Qual è il giocatore da temere di più?
«Ne hanno tanti forti. Cantù ha avuto tanti infortuni e ha cambiato più volte assetto, forse sta ancora cercando gli equilibri giusti. Spendo i nomi di due lunghi: Hogue, dotato di grande fisicità, e Basile, che ha stazza e tecnica. Però senza timore, perché siamo forti e se difendiamo come sappiamo vinciamo».
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