Apu, che partita memorabile: e ora la capolista se ne va
La sconfitta di Rimini regala un match point insperato a inizio marzo ai padroni di casa. Il “killer” di Udine, mister Anthony da 25 punti porta qualcosa dell’Apu nella prossima A1

L’Apu vola, allunga, forse mette le mani su un pezzo di promozione. Certo, battendo Cantù con una partita memorabile 89-85 approfitta alla grande del crollo di Rimini. Il destino degli uomini di Vertamati (e Gracis, perché c’è tanto dell’ex play in tutto questo) è sempre più nelle mani dei bianconeri, mentre la gente canta al Carnera “salutate la capolista”.
Coach Vertemati piazza Da Ros e Johnson, per contrastare Hogue e Basile l’atmosfera al Carnera è incandescente. Pronti via, triple di Da Ros e Alibegovic (due): l’Apu difende, corre, tira, segna. Il piano è chiaro, le contromosse di Brienza anche perché se hai uno come McGee (il terzo americano ma subito 3 falli), anche se ti manca il play (De Nicolao è out) e ti puoi permettere il lusso di far entrare Moraschini dalla panchina, puoi cavartela.
Da Ros, su per giù venti kg in meno di Hogue, fa due difese enciclopediche poi segna da tre, come Johnson due volte dall’angolo. L’inizio dell’Apu in difesa e al tiro da fuori (8 su 14 in 10’) è irreale. Moraschini tiene a galla Cantù a fine primo quarto: 27-16. La partita non ha una intensità da play-off, di più, perché la sconfitta di Rimini regala un match point insperato a inizio marzo ai padroni di casa e ai brianzoli la possibilità di ritornare in corsa per il primo posto, roba da sogno solo un mese fa nel bel mezzo dei 5 ko di fila.
Stavolta non è solo la difesa (super) che deve fare la differenza per l’Apu. Perché Cantù blinda l’area, ma i ragazzi del West non devono eccedere al poligono. Con quei manzi là sotto molto più facile a dirsi che a farsi. Infatti, Brianza, anche rifugiandosi nella zona 2-3, rimette il match sui suoi binari. Era impensabile che l’Apu potesse correre e tirare così ininterrottamente. Basile da sotto cresce, riporta i suoi a -4 (35-31), ma con Hickey e Pullazi e un gran canestro di Pepe, Udine, in un Carnera sempre più bolgia, respira un po’ all’intervallo: 44-37.
Per i Pedone boys 12 su 25 da tre, ma zero punti in area. E’ durissima, ma lo si sapeva. Sotto canestro è una tonnara, più o meno come a Desio prima di Natale e, nonostante Hickey, il grande ex, l’Apu comincia a boccheggiare. Hogue sale di livello. E Da Ros segna una tripla ma deve uscire per un colpo al ginocchio. Con i brianzoli ormai a tiro, però, resta salda la sensazione che l’Apu in più abbia qualcosa, chiamatela intensità, gruppo. Come volete.
Sì, anche quando Hickey, dopo una palla rubata, invece di andare a canestro prova a far venire giù il palazzo con una tripla. Tutta l’Apu mette un mattoncino, Alibegovic (altre 2 triple), Johnson sontuoso, ma con due triple di Moraschini e Mc Gee in un amen, Cantù praticamente pareggia a fine terzo quarto.
“Noi vogliamo questa vittoria”, canta la curva. Hogue regala a Cantù il primo sorpasso 69-68, sembra la svolta invece inizia un clamoroso testa a testa, peraltro in diretta tv, fatto di canestri, rimbalzi, errori, recuperate, magate, come quella di Anthony che regala il 76-73 con una tripla siderale a 5’50” dalla fine. Che però non placa McGee o Basile, ci vorrebbe molto altro. Johnson: 80-77 a 3’ dalla fine. Bolgia. Ancora McGee (che giocatore). Alibegovic canestro, poi incita la folla. Forse la Serie A passa in questi 2’ minuti. Schiacciata di J0hnson: 84-79, viene giù il Carnera a 1’41” dalla fine.
Una difesa alla volta, un canestrino alla volta, di squadra. E’ una bolgia il palazzo.A 40” alla fine il killer (il numero 8 Hickey) regala il + 87-83, l’Apu avrebbe anche la possibilità di chiuderla in lunetta con Alibegovic, ma gli arbitri, forse ricordando le coppe in bacheca le coppe di Cantù regalano un’infrazione di piede. Niente da fare, finisce 89-85. Il killer dell’Apu, mister Anthony da 25 punti porta qualcosa dell’Apu nella prossima A1. Un’unghia, un piede, qualcuno dice uno e mezzo. Fate voi.
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