Basket, Arletti conosce l’arte di rendersi utile all’Apu: «Difesa e rimbalzi»
L’esterno ha alzato il minutaggio con l’infortunio di Clark. «Mi sento sempre meglio. A Casale dipenderà dal nostro approccio»

UDINE. Minutaggio e azioni in rialzo in casa Apu per Gianmarco Arletti. L’esterno bolognese sta vivendo un buon momento di forma e coach Vertemati gli sta dando fiducia in questo periodo d’assenza di Jason Clark. Nell’ultimo turno, in casa contro Treviglio, Arletti ha giocato 23 minuti (high stagionale) e ha fornito una prestazione solida, certificata da un bel 13 di valutazione, altro record personale di quest’anno.
Arletti, ci sembra che lei sta vivendo un gran bel momento di forma. Concorda?
«Sì, mi sento davvero bene. Ho messo definitivamente alle spalle l’infortunio al polso che mi ha tenuto fuori per due mesi. La cosa più difficile è stata tornare ad allenarsi e avere pazienza, perché inevitabilmente stando fermo perdi il ritmo partita. Ho capito che in certe situazioni serve tempo, in questo caso un mese, per tornare al ritmo abituale: la cosa può essere frustrante».
È il suo momento migliore da quanto è a Udine?
«A conti fatti sì, sono tre o quattro partite che ho trovato continuità e minutaggio. Sia per merito mio, sia per episodi sfortunati come l’infortunio di Clark e l’affaticamento muscolare di Caroti».
Cosa le chiede Vertemati?
«Il coach è sempre stato coerente, vuole che sia solido in difesa e che non commetta errori banali. La mia partita parte sempre da difesa e rimbalzi».
Quali sono i pericoli della partita di domenica a Casale?
«È la classica gara in cui dipende tutto da noi. Se andiamo là a giocare il nostro basket, con tutto il rispetto per gli avversari, abbiamo una rosa più forte e vinciamo. Se però andiamo in Piemonte pensando che loro sono ultimi in classifica e sono vicini alla B, finisce che rischiamo. Il modo in cui approcceremo la partita sarà determinante».
Il mercato è in chiusura. Quali sono le squadre che si sono rinforzate maggiormente?
«Trapani ha pescato senza dubbio due bei giocatori. Però ci metto anche noi di Udine, con l’innesto di De Laurentiis e Cannon ci siamo rinforzati. “Rino” è entrato in forma, Jalen ha solo bisogno di un po’ di tempo per tornare al top».
Che ragazzo è Cannon?
«Mi ha sorpreso. Non credevo fosse così socievole, come diciamo noi bolognesi “un tipo da ballotta”. Jalen è simpatico, solare, ha sempre il giusto atteggiamento. In campo, se ti vede in difficoltà, si avvicina e ti dice una buona parola. Con lui mi trovo bene sia umanamente che cestisticamente».
Apu e Fortitudo sono in lotta per il secondo posto. Ne parla mai con suo padre, presidente dell’Academy della “Effe”?
«Sabato scorso ero a vedere proprio la Fortitudo contro l’Urania, scherzando gli ho detto che andavo a “gufarli”, lui mi ha risposto che tanto noi di Udine siamo ancora terzi. Battute a parte, tutti miriamo a vincere più partite possibili, non ci sono calcoli per evitare o meno il secondo posto».
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