Dopo il tonfo di Livorno, l’Apu ha cambiato marcia
Sei vittorie nelle ultime sette gare, col il solo ko di Bologna. Anche le cifre dicono che i bianconeri sono in crescita
Sei vittorie in sette gare. È questo il ruolino di marcia dell’Apu Udine dopo la sconfitta al “Pala Macchia” di Livorno. Il ko per 85-60 in casa della Libertas aveva fatto storcere il naso ai tifosi, preoccupati forse della tenuta mentale della squadra, capace appena due turni prima di rifilare quasi 30 punti alla ben più quotata Tezenis Verona. Dalla trasferta in Toscana però i bianconeri hanno serrato le fila, come testimoniano i numeri.
Statisticamente Udine è cresciuta a rimbalzo. Escludendo i 59 totali della sfida contro Rieti (inflazionati dal doppio supplementare) e i 23 strappati al PalaDozza – si tratta di “outlier”, dati anomali che influenzano eccessivamente la rilevazione statistica su un campione ristretto – nelle ultime sette gare la media dice 39.4 (contro i 38 precedenti), mentre la stagionale è arrivata a 38.6 (seconda solo ai 38.8 di Avellino e ai 39.9 di Forlì). Al tiro dall’arco, specialità della casa, la media è di 38.1% (non considerando Rieti), in linea con quella stagionale (38%); 81.2 la media punti realizzati, 73.7 i concessi.
Dati incoraggianti, se si pensa che quattro delle ultime sette squadre affrontate (Rieti, Cantù, Verona, Cividale) si trovano tra le prime otto del campionato e che Udine sinora ha dovuto fare a meno di Francesco Stefanelli – fuori da due mesi – e a singhiozzo di Giovanni Pini e Davide Bruttini.
Grazie alla vittoria sul parquet di Lecce l’Apu Old Wild West Udine ora ha riagganciato la Rivierabanca Rimini in vetta alla classifica, staccando l’Acqua San Bernardo Cantù. L’aggiunta a roster di Rei Pullazi e di Simone Pepe aggiunge poi ulteriore profondità a un roster esperto, talentuoso e molto fisico. La stagione però è ancora lunghissima e prima di pensare all’arrivo bisognerà affrontare una salita per volta; la sfida di sabato sera contro la Valtur Brindisi sarà già un ottimo test. All’andata i pugliesi strapparono i due punti, ma nell’inespugnato fortino PalaCarnera la musica cambia parecchio: appena 72 punti concessi (migliorando la media stagionale di 73.8, 3° del campionato) e ben 85.8 segnati. I numeri, insomma, danno ragione all’Apu, ma quanto accade sul parquet – purtroppo o per fortuna – non è una scienza esatta. Fondamentale conservare questo ritmo, i conti si faranno ad aprile.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto