Braida, orgoglio del “suo” Friuli

All’ex dirigente di Milan e Barcellona il premio “sportivo friulano del calcio”, il “Comuzzi” va a Sepulcri 



Poche volte, nel quarto di secolo di vita del “Premio Comuzzi” e della “Festa del mister”, organizzati dal gruppo provinciale di Udine degli allenatori di calcio guidato da Gianni Tortolo, si sono vissuti momenti di commozione come avvenuto ieri (a palazzo Belgrado) al momento dell’assegnazione del “Premio sportivo friulano del calcio 2019” ad Ariedo Braida. Pur forgiato caratterialmente dallo spessore di una carriera che, dopo i trascorsi dilettantistici al Brian e al Palazzolo, lo ha visto calcare a lungo i terreni di serie A e B prima del prestigioso percorso di dirigente al Milan e al Barcellona, Braida si è ritrovato a più riprese con le parole strozzate in gola nel rivendicare il suo orgoglio di essere friulano («Non potrò mai dimenticare che le mie radici sono in questa terra», ha più volte sottolineato) e il ruolo di maestro rivestito nei suoi confronti da Gigi Comuzzi. In tutti gli altri interventi delle autorità è stato poi ricordato il ruolo educativo degli allenatori, soprattutto nei vivai, rimasti una delle poche agenzie formative ancora ben funzionanti.

IL PREMIO COMUZZI

È stato assegnato all’allenatore della Juventina, Nicola Sepulcri, per il suo impegno iniziato nel 2003 e per la sua permanenza nel club del quartiere goriziano di Sant’Andrea da ormai 6 anni, a conferma anche delle sue (indiscusse) qualità morali. Quella di quest’anno potrebbe essere però l’ultima edizione del riconoscimento. Il giornalista Paolo Cautero, che assieme ai compianti Enzo Albertini e Luciano Provini avviò l’ammirevole iniziativa, ha infatti comunicato ieri, davanti ai numerosi presenti, che la famiglia Comuzzi ritiene che dopo ormai 5 lustri il premio abbia perso l’originale slancio, auspicando al contempo che qualcun altro possa comunque raccogliere il testimone del ricordo del mister dell’Udinese e di molti team dilettantistici.

I premi SPECIALI

Il premio al tecnico di calcio femminile è andato a Silvia Marcolin, ex giocatrice con trascorsi in serie A e una lunga carriera da tecnico (ultima esperienza al Verona Woman), mentre quello del settore giovanile è andato a Luigi Rossi della Buiese, osannato dai suoi ragazzi presenti tra il pubblico. I premi alla carriera sono invece andati a Ludovico Zambelli Hosmer, Claudio Mian e Claudio Brollo.

CAMPIONATI VINTI

Sono infine stati consegnati i riconoscimenti riservati agli allenatori associati che hanno vinto i rispettivi campionati: Luigino Sandrin (San Luigi, Eccellenza), Pino Cortiula (Pro Fagagna, Promozione girone A), Gianni Tortolo (Pro Cervignano, Promozione B), Lorenzo Berlasso (Pertegada, Prima categoria C), Stefano Del Medico (Arteniese, Seconda B), Roberto Lodolo (Ciconicco, Terza B), Stefano Salmeri (Terzo, Terza C), Maurizio Talotti (Amaro, Seconda carnico), Ranieri Cocetta (Cjarlins Muzane, Under 16 regionale), Paolo Peressotti (Deportivo, Juniores provinciale), Antonio Dugaro (Corno, Allievi provinciale) e Massimo Andreotti (Cometazzurra, Giovanissimi provinciale). —



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto