Brumana, stella a Tavagnacco è la regina del Triveneto Foto

La giocatrice della Graphistudio e della Nazionale premiata come migliore giocatrice dall’Associazione italiana calciatori: «In Friuli ho trovato il posto dove voglio vivere»

TAVAGNACCO. Ha appena compiuto 31 anni, ma non ha certo finito di raccogliere consensi pe la sua carriera, ancora prepotentemente splendente. Paola Brumana, comasca di nascita, ma friulana di adozione, è appena rientrata da Vicenza, dove è stata tra i protagonisti del Galà del Triveneto – organizzato dall’Associazione italiana Calciatori – come vincitrice del premio di miglior rappresentante del calcio femminile. La giocatrice del Tavagnacco ha così sfilato al Teatro Comunale vicentino al fianco degli illustri colleghi maschi, tra cui l’attaccante veronese Daniele Cacia, il mister del Verona Andrea Mandorlini, il centrocampista del Chievo Luca Rigoni e poi lui, il beniamino di tutti i tifosi bianconeri, Antonio Di Natale.

«In realtà Totò ha mandato un video messaggio, però la manifestazione è stata piuttosto emozionante ugualmente, e sono contenta di essere stata premiata, non solo per me, ma anche per il mio club». Il Tavagnacco è per Paola, infatti, come una seconda casa. Lei, che prima di arrivare in Friuli aveva indossato la casacca del Bardolino dei sogni, sono otto anni che ha sposato la causa “Graphistudio” e difficilmente cambierà strada. «Spero che la dirigenza non prenda mai la decisione di non rinnovare il rapporto con me – sottolinea Brumana – , perché significherebbe che non soddisfo più le aspettative del Tavagnacco. E poi – ammette sorridendo l’attaccante lariana – io qui in Friuli ormai ho messo le mie radici».

Il premio del Galà del Triveneto arriva non a caso dopo otto anni in cui l’attaccante in gialloblù è cresciuta, umanamente e calcisticamente, in cui ha trovato la nazionale, il primato nella classifica cannonieri e la fascia di capitano della squadra. «Ormai in Friuli ho trovato il posto dove voglio continuare a vivere, anche a prescindere dal calcio». L’ammissione di voler crescere lontano dalla sua Como le costa tanto però, specialmente pensando che in Lombardia non lascia solo i suoi adorati nipotini, ma anche un padre che condivide con lei la passione per il calcio femminile. «Mio papà mi capisce, perché è nella dirigenza del Como femminile, ma nonostante ciò io ho deciso che Udine sarà la mia città».

Brumana già lavora, oltre ad allenarsi ogni giorno con la Graphistudio, ma il suo sogno è di dedicarsi totalmente al suo grande amore, lo sport. «Una volta smesso con il calcio giocato mi piacerebbe allenare i bimbi, magari una scuola calcio. Il mio sogno più grande – continua la bomber gialloblù – è quello di aprire qui in zona un centro sportivo tutto mio».

Intanto, tornata a Tavagancco con il suo trofeo sottobraccio, Paola si rimette gli scarpini pronta ad affrontare il prosieguo di un campionato che si prospetta combattuto come non mai. «Finalmente c’è più equilibrio al vertice, ma noi pensiamo una partita alla volta. La classifica cannonieri? Sono contenta che in cima ci sia una di noi, anche se non sono io, per me l’importante è che la squadra segni!». A rubarle il primato di bomber della squadra è infatti la centrocampista Parisi con 11 gol, ma il campionato è ancora lungo e Paola, che di reti ne ha realizzate “solo” 8, è senz’altro in tempo per sorpassarla

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