Bryan, il sogno Champions dedicato a mamma e papà

Baby Cristante il più giovane italiano di sempre a debuttare in Coppa Campioni Storia di un predestinato. «Mai provata un’emozione così. Non la dimenticherò»

CASARSA

«Un sogno. Che dedico ai miei genitori». Firmato, direttamente dalla Champions League, Bryan Cristante. Il giovane centrocampista del Milan manda il suo telegramma: è tutta per mamma e papà la prima volta tra le stelle del calcio europeo. E’ stato questo il pensiero del più giovane italiano di sempre a esordire nella coppa con le orecchie. Che, atterrato da Praga, si è goduto la sua “impresa”. In fondo, il giorno dopo ti gusti meglio gli attimi di quei 13’ che cambiano la tua storia calcistica.

Il racconto. Nel pomeriggio, Bryan spedisce un sms al papà: «Andrò in panchina». «Ed era già al settimo cielo», afferma Walter Cristante. Poi succede che ti siedi al fianco di Ibrahimovic, nella sua prima “panca” dell’anno. Poi Allegri ti chiama e ti fa entrare, al posto di Robinho. L’italiano – e il milanista – più giovane di sempre a esordire in Champions League. «E’ un giorno che non dimenticherò mai – ha detto ieri il giovane di Casarsa –: non ho mai provato un’emozione così forte. Un sogno, davvero». In quegli attimi pensi a cosa sta succedendo, e te ne rendi conto: sei in Champions League, milioni di tifosi che ti guardano. «Ma tutti – ha spiegato Bryan – mi dicevano di stare tranquillo. Me l’ha ripetuto più volte mister Allegri e anche gli altri compagni». Rassicurazioni importanti per un 16enne. Poi la gara è scivolata via, e Cristante se l’è giocata. Con una comprensibile timidezza, ma senza sfigurare.

Il giorno dopo. E ieri il suo debutto è stato l’argomento del giorno. Decine di messaggi sulla sua pagina Facebook, a Casarsa non si parlava d’altro. Inevitabile, nel suo paese. Anche perché papà Walter è conosciuto. Lavora in Comune, ed è un dirigente della società calcistica locale, la Sas. Per lui è stato un risveglio unico. «Emozionante», dice. La corsa in edicola a comprare i quotidiani, che simboleggiavano l’impresa del suo Bryan, le chiamate di amici e conoscenti: il “peso” di un figlio speciale. Una gioia unica, vissuta in maniera forte. Perché Bryan è lontano, ma i suoi genitori l’hanno sempre seguito: ogni week-end, che giocasse a Milano o altrove. Sempre in silenzio. Quel silenzio che Bryan ha fatto suo, quella semplicità e umiltà che, apprese, sono diventati i suoi segreti.

Il presente. Allegri vede di buon occhio Cristante, ma ora il mediano di Casarsa tornerà in Primavera. Lì è – per ora – il suo mondo. Con i suoi coetenei, nel percorso di crescita graduale. Tuttavia quello di ieri pare un emisfero in cui metterà nuovamente piede. Perché il Milan punta forte su di lui. Una fiducia che sta in un aneddoto. Bryan è in trasferta in Portogallo, con la nazionale under 16: gli si rompono le scarpe. Da Milano parte immediata la spedizione: i suoi scarpini arrivano il giorno dopo. Particelle della storia di un predestinato. In attesa di raccontare il prossimo capitolo.

Alberto Bertolotto

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