Calcio, anche il Donatello contesta i gironi: «Vanno cambiati»
UDINE. Finita? Neanche per sogno. Le polemiche per la composizione dei gironi della prima fase del campionato regionale allievi continuano. E ora, dopo le vibranti proteste dei dirigenti dell’Ancona, tocca al Donatello far sentire la sua voce. Il club udinese, ritornato nell’elite del calcio giovanile dopo un anno di “castigo” chiede a Trieste una modifica dei cinque raggruppamenti in cui sono state divise le 35 formazioni iscritte al torneo.
E lo fa per bocca del suo presidente, Simone Ronco, che lamenta la presenza nel girone B oltre che della sua squadra, del Bearzi e dell’Ancona. Le due realtà cittadine, cioè, che assieme al Donatello hanno da qualche anno un rapporto di collaborazione tecnica molto stretto e che rientrano nell’orbita del capitano bianconero Antonio Di Natale.
«Francamente non capisco la decisione della federazione – ha spiegato Ronco –. Non è un mistero, infatti, che le sei squadre regionali più forti siano Donatello, Ancona, Bearzi, Manzanese, Pordenone e Sacilese e che il regolamento come soltanto due club, per ogni girone, si qualifichino alla fase successiva per giocarsi il titolo di campione regionale. E ben sapendo i rapporti di collaborazione che esistono tra le tre società e il tasso tecnico elevato di ognuna di esse, è stato deciso di mettere in un unico raggruppamento Donatello, Ancona e Bearzi con la matematica conseguenza che almeno una non potrà accedere alla fase finale».
È altrettanto vero, però, che il Donatello non ha presentato, come accaduto spesso in passato, nessuna richiesta particolare all’atto dell’iscrizione al campionato, ma Ronco spiega di aver agito in buona fede.
«É vero che non abbiamo allegato una documentazione specifica, ma pensavo che in federazione regnasse il buon senso. Lo scorso anno, come Donatello, siamo stati penalizzati con il declassamento nei provinciali per una “colpa” della gestione precedente a noi non imputabile. E per questo mi sarei aspettato un trattamento diverso. Evidentemente, invece, diamo fastidio, o quantomeno non stiamo simpatici a qualcuno che governa il calcio della nostra regione».
Ma cosa chiede Ronco, a questo punto, alla federazione regionale? Semplice, che torni sui propri passi. «Qualcuno ci ha detto che la scelta è stata influenzata da ragioni di distanza geografica delle squadre, mi sembra una scusa bella e buona visto che nei giovanissimi non si è adottato questo criterio. Non la trovo una decisione giusta e di buon senso e siccome so bene che i gironi possono essere modificati, resto in attesa che da Trieste, qualcuno, faccia finalmente la cosa giusta e sani quella che è un’autentica ingiustizia dopo tutti gli sforzi fatti per rimettere in carreggiata una società storica, ma gravata da tante problematiche, come il Donatello».
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