Caroti, Da Ros e Ikangi: la forza dell’Apu è il gruppo
I tre in visita al Messaggero. Sono stati mister intensità, il regista occulto e l’agente speciale della stagione

Mister intensità, l’agente speciale e il regista occulto. All’anagrafe sono rispettivamente Lorenzo Caroti, Iris Ikangi e Matteo Da Ros. Arrivano al Messaggero Veneto alla spicciolata, dopo essersi rifocillati alla grigliata improvvisata all’esterno dal palasport Carnera, e hanno i volti rilassati.
Oggi per loro è l’ultimo giorno di scuola, ma da bravi studenti hanno già la promozione in tasca da due settimane. La pagella finale, ve lo anticipiamo, uscirà su queste pagine nei prossimi giorni, ma Ikangi non nasconde un certo fastidio per l’unica insufficienza della stagione, un 5 in condotta assegnatogli da scrive per un brutto gesto.
Cose che capitano, del resto lui è l’agente speciale, quello che metaforicamente mette le manette all’avversario più pericoloso della giornata, quello con il viso sui manifesti sotto alla scritta “Wanted”. Sublime difensore, ma anche mortifero al tiro dall’angolo, così come “mister intensità” Caroti, uno che la domenica dalle 18 alle 20 potrebbe dare energia elettrica per tutta Udine e zone limitrofe.
E poi c’è Matteo Da Ros, regista occulto, uno che si mette in post basso ma vede il gioco e i compagni come pochi: ciak si gira, ed ecco l’assist al bacio, la linea di passaggio che nessuno fra i 3.500 presenti al Carnera vedeva. Tranne lui.
Caroti, Ikangi e Da Ros, nove promozioni in tre. Sono arrivati a Udine nell’estate 2023, contratti pluriennali per farne la pietra angolare dell’Apu di Vertemati: il coach e il ds Gracis ci avevano visto giusto, sono stati uomini fondamentali per la cavalcata promozione. Un trionfo che non ha una sola firma, perché la vera forza è stata il gruppo. Li facciamo accomodare in una saletta riservata in redazione, parte una chiacchierata come al Bar Sport.
La domanda immancabile è «quando avete capito che poteva essere l’anno giusto?». Ikangi non ha dubbi: «Ho annusato aria buona dopo la vittoria sul campo di Cantù». Poi posa per una foto e fa il segno del pistolero come quando in campo segna le triple, con quelle dall’angolo le sue preferite.
Chiediamo di dirci il nome di un compagno che li ha stupiti, e sono loro che stupiscono noi indicando Hickey: «È stato sorridente e disponibile con tutti dal primo giorno di allenamento – svela Da Ros – non il classico americano che si isola con le cuffie. Umanamente è stato il top». A ruota Caroti: «Uno così non lo marchi, ha fatto il c…o a tutti, anche a noi in allenamento».
Il play di Cecina ha accettato di buon grado di fargli da “backup” e si è tolto molte soddisfazioni: «Vertemati mi ha detto di fidarmi di lui e così ho fatto, perché so che lui è meritocratico. Siamo stati tutti bravi a fare un salto di qualità».
Si parla dell’abbinata calcio-basket in serie A e di un’Apu che più di qualche volta ha relegato in secondo piano l’Udinese: «si è creata grande empatia con il pubblico – sottolinea Da Ros - siamo contenti che la gente di Udine si sia appassionata al basket».
Ed è così che mentre Caroti pregusta le vacanze («questa è una promozione speciale per me, perché finalmente sono libero già a fine aprile!»), scattano i pronostici per i play-off. Da spettatori. Coro unanime: «sale Cividale». Lo disse anche Vertemati dieci giorni fa. E non era una “gufata”. Ascoltate chi di promozioni se ne intende.
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