C’è spazio per Sanchez in questa Udinese? Verso un ruolo part-time
El Niño ai margini nell’Udinese che a Napoli ha proposto un convincente 4-4-2. Mister Kosta predica intensità e spirito di sacrificio
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È Alexis Sanchez il nobile escluso dal 4-4-2 varato da Runjaic a Napoli, dove ha piazzato due esterni offensivi particolari, una coppia di centrocampisti abituati a recitare in mezzala, Atta a destra ed Ekkelenkamp sull’altra fascia, una soluzione che restringe ulteriormente lo spazio di utilizzo al cileno che potrebbe ritagliarsi adesso un ruolo part time, quello capace di scardinare le difese nella ripresa.
Il credo
Mister Kosta ha dispensato delle pillole di calcio – il suo calcio – da gennaio in poi, da quando in pratica il Niño è tornato da disposizione dopo il lungo stop provocato dall’infortunio al polpaccio sinistro accusato a metà agoto, poco dopo la firma sul contratto che l’ha riportato in Friuli per chiudere la carriera.
Allora il tecnico tedesco ha parlato di un giocatore che non aveva ancora l’intensità necessaria per mettere in pratica quello che chiede agli attaccanti.
Per questo, dopo l’esordio nel finale della gara con il Torino nell’ultima giornata dello scorso anno solare, Sanchez è stato impiegato per 12 minuti a Verona.
La prima recita dall’inizio è arrivata con l’Atalanta ma con un ruolo particolare, quello del “falso 9”, vista l’assenza dello squalificato Lorenzo Lucca e il perdurare dello stop di Keinan Davis.
Per il cileno 79’ in campo che hanno un po’ confuso le idee agli osservatori, visto che nella successiva giornata, a Como, non si è dimostrato pronto giocando sempre da centravanti su un rettangolo verde inzuppato d’acqua con Florian Thauvin al fianco e Lucca in panchina, da dove si è alzato nell’intervallo proprio per sostituire il numero 7, boccia da mister Kosta.
Che infatti contro la Roma in casa è partito di nuovo con un 3-5-2 con Lucca-Thauvin davanti. Ma in quella occasione è stata proprio la chiave tattica a non piacere, pure al tecnico tedesco: contro il Venezia, dunque, ecco il primo 4-4-2 della serie, con Thauvin esterno a destra e Sanchez in attacco con il “duemetri” di Moncalieri.
Per Alexis 65 minuti di gioco e un commento freddo da parte di Runjaic a fine gara: «Non lo abbiamo coinvolto abbastanza, come avevamo provato in allenamento».
La svolta
Una sottolineatura che si poteva leggere in due modi. O la squadra aveva disatteso i consigli del mister, o il Niño non era stato “vivace” a sufficienza. Le scelte di Napoli che hanno portato all’esclusione del cileno dall’inizio non spingono per forza verso la seconda ipotesi. In definitiva in casa della capolista non è consigliabile esagerare con gli interpreti offensivi.
Da sottolineare, piuttosto, le parole dello stesso Runjaic nell’analisi di fine partita: «Ho visto un grande spirito di sacrificio». Uno degli ingredienti del calcio di mister Kosta, al di là del 4-4-2, ma ancora più importante con un modulo che toglie di fatto una pedina dalla mediana.
Nel gioco delle scalate gli attaccanti devono dare una mano, altrimenti si rischia di lasciare il pallino nelle mani degli avversari. Ecco la chiave, se Sanchez vorrà spazio dovrà essere più intenso e generoso. Per vederlo part time nel finale delle gare come “arma letale” la ricetta è semplice.
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