C’è una pizza pagata da 150 centimetri se Totò-gol non fa 150

UDINE. «Se Di Natale non segna domani (oggi per chi legge, ndr) il gol numero 150, gli preparo una pizza da 150 centimetri da mangiare qui da noi con chi vuole». È la sfida lanciata da Claudio Giordano, pizzaiolo Al Vesuvio di Udine. Perché di questo si tratta: di una vera e propria sfida tra l’Udinese e il Napoli, dentro e fuori campo. In campo, infatti, c’è molto più dei 3 punti, fondamentali e importanti per entrambe la “fazioni”: un gioco di scherzi e sfottò, spesso, che dura tutto l’anno, tra amici, clienti e conoscenti, all’interno di una rivalità che c’è sempre stata, ma che deve rimanere nella sfera della sportività e del buon gusto, come auspicano anche gli stessi tifosi partenopei.
Napoletani che in molti casi sono ormai friulani d’adozione, come lo stesso Giordano, che mantiene il cuore e l’accento rigorosamente partenopei nonostante si trovi in Friuli ormai da 40 anni. «Tifiamo sempre per l’Udinese – spiega –, ma quando c’è il Napoli il richiamo del cuore è troppo forte, come lo è per i friulani lontani dalla propria terra. Per fortuna domani (oggi, ndr) per noi è giorno di chiusura, così potrò andare allo stadio a vedere la partita dal vivo».
A proposito di partita, Giordano, che ai tempi di Maradona inventò una pizza speciale dedicata al Pibe de oro, ma con un angolo tutto per Zico, non ha dubbi: «Vince il Napoli 1-0, con gol di Hamsik o Cavani».
«L’Udinese ha una posizione in classifica tranquilla – dichiara Giuseppe (Giuppy) Loguercio della pizzeria da Pippo –, per i ragazzi di Mazzarri invece la partita è determinante per il futuro del campionato». Alla fine, però, anche Giuppy, che è un rappresentate dell’accademia del peperoncino, punta tutto sullo sport: «Dopo 37 anni che vivo qui a Udine mi sento tanto tifoso del Napoli quanto dell’Udinese, perciò mi auguro sia una serata di festa, all’insegna della sportività e che lo spettacolo ci sia dentro e fuori campo. A fine gara, poi, come sempre l’appuntamento è qui in pizzeria per festeggiare comunque tutti insieme, a prescindere da chi vincerà».
Sulla stessa linea anche Andrea Pisacane, che con il fratello Vincenzo gestisce due veri e propri punti di ritrovo per i tifosi e per gli stessi giocatori dell’Udinese, l’Ancona 2 a Udine e il Fogolar di Feletto. «Dopo 24 anni sono metà bianconero e metà napoletano per quanto riguarda il tifo, forse mio fratello è addirittura molto più udinese – spiega –. L’anno scorso ho visto la gara con 20 friulani e ci siamo divertiti assieme. Vorrei che dopo tanti anni allo stadio si respirasse un’altra aria, che non ci fossero i cori contro Napoli e i napoletani. Alla fine chi vince, vince».
Simonetta D’Este
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