Chievo-Udinese, quando il Var sveglia una squadra - Il commento

Il controllo del monitor ha permesso di individuare il non gol di Cacciatore e non perdere il match al Bentegodi 

Era fuorigioco, di pochi centimetri il secondo gol del Chievo. W il Var che ha fatto il suo dovere, del resto ha reso giustizia al calcio c’è poco da dire, ma soprattutto ha salvato la partita dell’Udinese. Ma sì, diciamolo chiaramente: senza quel gol annullato le cose forse sarebbero finite male per i bianconeri il cui approccio alla gara era stato da dimenticare.



Dopo il non-gol di Cacciatore, mentre i clivensi si davano a una pazza ma effimera gioia (venivano da un perioddaccio, per loro vincere era essenziale), un’inquadratura Sky del volto di Oddo era stata eloquente. Nel mister si vedeva tutta la preoccupazione e la delusione per un inizio di partita choc dei suoi. Insomma, ci sarebbe stata una sconfitta a Chievo, del resto si togli dalla testa chi pensa che ora l’Udinese non debba mai perdere. Ma l’intervento dei due arbitri addizionali chiusi nel gabbiotto non solo ha dimezzato il vantaggio degli avversari dei bianconeri, ma ha anche dato uno schiaffo alle facce dei giocatori dell’Udinese.



Guarda caso, i bianconeri hanno cominciato ad alzare il baricentro, a tessere qualche trama accettabile. È vero, hanno avuto la fortuna di pareggiare con un autogol ma qualcosa s’è mosso. E poi la ripresa: delusione per la mancata ripartenza spaccagambe degli avversari che quasi sembrava nell’aria o bicchiere mezzo pieno per una difesa che ha blindato la porta di Bizzarri (super in avvio) mai impegnato nella ripresa? Noi ci teniamo la seconda opzione. Non si può sempre vincere. E bisognava pur pareggiare prima o poi.

 

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