Ciclismo, Milan scalda i motori e detta gli obiettivi della stagione
Il friulano: «Classiche e poi soprattutto Tour de France, voglio salire ancora di livello»
Scalda i motori, dal ritiro della Lidl Trek in Spagna ad Alicante. Sogna nuovi sprint vincenti, ma il livello si alza. Lo dice Jonathan Milan al manipolo di giornalisti italiani collegati in rete. Del resto, con i suoi 24 anni, un titolo mondiale in tasca nell’Inseguimento su pista e le 11 vittorie 2024, con tanto di tre tappe al Giro d’Italia, è una delle poche áncore di salvezza dell’Italbici.
Jonathan da dove riparte?
«Dal bell’inverno che sto passando: gli allenamenti, il primo ritiro con il team in Spagna e le vacanze di Natale passate in Friuli con la mia famiglia. Qui ad Alicante adesso si lavora duro, ormai si intravede l’inizio della stagione, partirò con la Vuelta Valenciana, poi Uae Tour e il resto...».
Jonny, parliamo di Tour de France?
«Molto volentieri. Per me è una sfida, mi piace mettermi in gioco, non vedo l’ora di iniziare una stagione in cui, nella fase clou, correrò il Tour de France in un periodo, peraltro, in cui di solito non corro. Insomma, sarà tutto nuova e affascinante questa stagione».
In Francia troverà i più importanti velocisti al mondo.
«Certo, e la cosa mi responsabilizza. Pressione? No, io preferisco chiamarla responsabilità, anche se mi lusinga il fatto che al team abbiamo deciso di puntare su di me per le volate del Tour con un grande corridore come Pedersen, che ha speso tra l’altro belle parole per me, che invece farà il Giro d’Italia».
Prima ci sono le classiche. Su quale punterà in particolare?
«La Gand Wevelgem. E poi Milano Sanremo, anche se è una corsa dalle mille incognite. Un anno fa sono arrivato bene fin sotto il Poggio, ora vorrei fare un altro step e magari resistere all’attacco di Pogacar di cui già si parla da settimane. Poi la Roubaix, anche se sulle pietre la fortuna ha un ruolo determinante».
Non farà il Giro delle Fiandre?
«No, per ora no anche se vorrei che in futuro diventasse una delle mie corse. Voglio in futuro essere uno alla Tom Boonen, anche se ora punto ad imitare uno come Marcel Kittel che dominava le volate».
A proposito di “treno” per gli sprint. Novità?
«No, oliamo i meccanismi anche in questi ritiri. Cerco di migliorare l’aerodinamica al momento della volata e poi ovviamente mi alleno forte a resistere in salita per poterli andare a fare gli sprint».
Prima del Tour a Gorizia ci saranno i campionati italiani. È un obiettivo?
«Assolutamente sì, anche perchè debuttare al Tour in maglia tricolore sarebbe un gran bella cosa. E poi...».
Dica...
«A Lilla l’8 luglio la Grande Boucle inizia probabilmente con uno sprint e io non vedo l’ora di essere lì a giocarmi la prima maglia gialla».
Come preparerà il Tour?
«Dopo la Roubaix un breve stacco e poi allenamento in altura. Quindi Giro del Delfinato e tricolori».
Obiettivo 2025?
«Alzare l’asticella, secondo me il vero Milan non l’avete ancora visto». Fosse vero cosa diventerebbe? —
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