Coach Adriano Vertemati presenta la nuova Apu: «Siamo più forti dell’anno scorso»

Il tecnico dei bianconeri spiega com’è cambiato il roster: «Hickey? Playmaker completo, Johnson esperto». E sulle avversarie: «Dieci squadre puntano al vertice»

Giuseppe Pisano
Anche per il tecnico dell’Apu Adriano Vertemati un po’ di meritato relax: qui uno scatto social. Insieme al coach dei friulani pure il collega (e amico) Andrea Trinchier
Anche per il tecnico dell’Apu Adriano Vertemati un po’ di meritato relax: qui uno scatto social. Insieme al coach dei friulani pure il collega (e amico) Andrea Trinchier

Ultime ore di vacanza, poi da mercoledì 14 agosto Adriano Vertemati tornerà insieme all’Apu a lavorare in palestra. Sarà una stagione ricca di novità, a cominciare dal girone unico di A2 a venti squadre, con tanta voglia di essere protagonisti.

Vertemati, che sensazioni prova all’alba di questa nuova stagione?

«Quelle di sempre. Quando ci si approccia al raduno con così tante aspettative c’è curiosità, sarà molto stimolante riprendere a lavorare in palestra e vedere ragazzi nuovi».

È soddisfatto del mercato oppure nutre qualche rimpianto?

«Sono estremamente soddisfatto di come abbiamo chiuso la squadra. Il mercato è iniziato diversamente, l’ha detto anche il presidente Pedone, ma ciò che conta è che volevamo migliorare diverse aree, perciò dico che va benissimo così».

È la sua seconda stagione a Udine. Che obiettivo si pone?

«Personalmente voglio tornare a casa sempre soddisfatto alla sera. La cosa più importante è mettere i giocatori nella condizione di esprimersi al meglio».

Ci presenta i nuovi innesti, reparto per reparto, iniziando da Hickey?

«È un giocatore che non ha bisogno di grandi presentazioni. Hickey è un playmaker capace di attaccare il ferro sia in campo aperto che a difesa schierata. È anche un ottimo passatore, e con una media vicina ai 3 recuperi a partita dà una grande impronta difensiva».

Reparto guardie tutto nuovo con Stefanelli e Ambrosin.

«Stefanelli è una guardia “clutch”, cioè uno che quando conta c’è sempre. È un tiratore con buon arresto e tiro, sa attaccare il canestro e giocare pick and roll. Inoltre sa stare nei gruppi vincenti. Ambrosin è uno scorer, sta lavorando qui a Udine per farsi trovare pronto, vuole sfruttare questa grande opportunità. Nelle rotazioni ci darà tantissimo».

Passiamo in ala, dove il volto nuovo è quello di Xavier Johnson.

«Ha ampia esperienza in Italia, ha fatto anche un anno di serie A con Verona. Xavier è un’ala capace di trovare punti in vari modi e sa fare di tutto. in difesa è un agonista, sa marcare un “due” come un “cinque”. Un “all around” che si integra benissimo con la squadra».

Infine i due centri, Pini e Bruttini.

«Sono estremamente felice di averli. Meno si parla di loro, meglio è. Sono perfetti per questo roster e per una squadra ambiziosa. Non guardano al tabellino, pensano a far parlare i fatti».

Al tirar delle somme è un’Apu più forte dell’anno scorso?

«Credo di sì, ma in un campionato più competitivo».

Di quanto si è alzata l’asticella?

«Tanto, è difficile quantificare. Ci sono dieci squadre con lo stesso potere economico e le stesse ambizioni. Qual è il campionato dove ci sono dieci team che puntano al vertice? In serie A, giusto per dire, ce ne sono due».

Chi ha fatto il miglior mercato in A2?

«Difficilissimo dirlo, qualcuno direbbe Cantù, forse anch’io. Nel folto gruppo di squadre ambiziose vedo nomi importanti, rischierei di citare tutte le squadre. A Forlì manca ancora uno straniero, ma sono sicuro che prenderà un campione».

In quante potranno lottare per le due promozioni?

«Tutte e dieci le squadre a cui mi riferivo prima».

Che messaggio si sente di lanciare ai tifosi dell’Apu?

«A loro dico che ci impegneremo facendo di tutto affinché siano orgogliosi di noi. Vogliamo rispecchiare i valori del popolo friulano, cioè poche chiacchiere e tanti fatti».

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