L’Udinese a Como tra sogni europei e una classifica corta alla spalle: Runjaic verso il 3-5-2

Il tecnico deve rinunciare al pupillo Ehizibue. Poco probabile che opti per il tridente, Sanchez potrebbe partire fuori. 

Pietro Oleotto

Da una parte la strada che porta in Europa, con quel bivio che potrebbe l’ultimo da imboccare in modo deciso. Dall’altra la tentazione di una sorta di tridente che sulla carta ha tutto per piacere – esperienza, classe e gioventù –, ma che non è detto che possa recitare da protagonista dal primo minuto neppure stasera, nel posticipo del lunedì, in casa di una neopromossa come il Como.

Quella piazzata sulla riva del Lago, dove sorge in vecchio stadio Senigaglia, ha tutta l’aria di una trappola. L’Udinese per evitarla si affida a Runjaic, il proprio Indiana Jones, già chiaro nell’allontanare il canto delle sirene dell’Europa. Non è roba per noi. Questo il messaggio del tecnico tedesco subito dopo l’Atalanta, mentre ieri smantellato più di qualche certezza sull’utilizzo dal primo minuto di Thauvin e Sanchez alle spalle di Lucca.

Lo scenario

Meglio procedere con ordine. Se guardare in alto e legittimo, soprattutto nei panni del tifoso, la classifica che ci regala la Serie A a poche ore dall’ultima gara del 21º turno è estremamente compressa. Soprattutto alle spalle della Zebretta, cioè dal gradino numero 11 occupato in coabitazione da Torino e Genoa con 23 punti, alla terzultima e scomodissima posizione, dove troviamo il Verona e proprio il Como a quota 19.

Sì, otto squadre nell’arco di soli 4 punti. Insomma, con il Monday night ancora da disputare, l’Udinese è +7 dalla zona retrocessione e -5 dall’ottavo posto del Milan che potrebbe (il condizionale è d’obbligo) assegnare un pass per le coppe del prossimo anno. In soldoni, sarà fondamentale tenere i piedi ben piantati in terra. Quella di stasera è una gara da non perdere a tutti i costi. Se poi si ruscirà a fare il colpaccio, allora per una settimana, si potrà parlare – un po’ pomposamente – di scontro diretto con la Roma per salire sul treno per l’Europa.

Con somma gioia dei supporters che sono meno scientifici e teutonici in mister Kosta che ha parlato di una media punti insufficiente. Ma nel calcio si vive anche di sogni, non solo di numeri, altrimenti stasera i bianconeri non si presenterebbero con 411 tifosi nel settore ospiti, record di presenze per quanto riguarda le “maledettissime” trasferte del lunedì, con quella di oggi già cinque su 11, poco meno della metà.

Le scelte

Secondo argomento: la tattica. Mister Kosta non pare intenzionato a calare l’asso del tridente, o meno, del 4-3-2-1, il famoso modulo ad “albero di Natale”. Un po’ perché dovrebbe abbandonare la retrguardia “a 3”, un po’ perché senza cambiare il pedistallo difensivo per potersi permettere Thauvin e Sanchez al posto di Lucca dovrebbe rinunciare a un centrocampista. In poche parole, non si può fare. In nome dell’equilibrio.

Anche perché – ha dichiarato – il Como non è una normale neopromossa. E per certi versi ha ragione, non tanto in virtù della potenza di fuoco legata alla proprietà indonesiana dei fratelli (miliardari) Hartono, ma per la capacità di fare gioco dei lariani, caposaldo della gestione Fabregas. Deve averlo capito all’andata Runjaic, quando il Como perse, ma fece davvero impazzire l’Udinese.

E allora sarà ancora 3-5-2. Magari con Sanchez pronto a entrare per cambiare la gara nell’ultima mezz’ora. Sarà 3-5-2 anche senza il “pupillo” Ehizibue, infortunato. Sulla fascia destra potrebbe giostrare il mancino Zemura. Questa l’impressione. A meno che “Indiana Jones” Runjaic ieri non abbia giocato con la pretattica, sfoderando una maschera poker degna da “Ocean’s Eleven”. 

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