A Cremona si è rivista la vera Apu: la testa è già da serie A
Concentrazione e intensità: così l’Old Wild West è passata a Cremona. Panchina lunga scelta vincente e la condizione fisica è ok

Quella vista a Cremona è un’Apu in missione. Concentrata, sicura e cinica, conscia che la partita con la Juvi andava vinta in modo da lanciare un segnale al resto del campionato e a tutto il popolo bianconero. Udine c’è, le sconfitte con Orzinuovi e Cantù (in coppa) sono solo episodi.
Mentalità vincente
Vertemati voleva un’Old Wild West da finale d’Eurolega e l’ha avuta. Di fronte c’era la Juvi e non il Panathinaikos campione d’Europa, ma Alibegovic e compagni hanno messo in campo la ferocia giusta, senza sottovalutare la squadra lombarda invischiata nella zona retrocessione. Chiudere la partita già prima dell’intervallo, evitando un pericoloso finale in volata, è stata una prova di forza importante. Ora all’orizzonte c’è la sfida con la Fortitudo, che ha sempre il suo fascino e va affrontata con lo stesso spirito: un’altra finale d’Eurolega, stavolta davanti al pubblico amico.
Gruppo solido
Nella domenica in cui il fuoriclasse Hickey si è preso un giorno di permesso e capitan Alibegovic ha sparato poche cartucce, ci hanno pensato Johnson e Ambrosin a mettere in ginocchio la difesa juvina. In questa squadra progettata dalla coppia Gracis-Vertemati i punti possono arrivare da tanti giocatori, per gli avversari riuscire a limitare uno dei terminali offensivi bianconeri non è affatto sinonimo di vittoria. Il gruppo è uno dei segreti della capolista, in un campionato sempre più simile a un’estenuante maratona.
La classifica attuale è eloquente: una dozzina di squadre racchiuse fra 34 e 42 punti, tutte costrette prima o poi a registrare un calo fisiologico. Non Udine, che vincendo a Cremona ha confermato di essere la più continua, non avendo mai perso due partite di fila in campionato e rimediando subito allo scivolone, fisiologico di Orzinuivi. La rosa profonda voluta in estate quindi ha dato i suoi frutti.
Gestione
A sei partite dalla fine, l’Apu ha ancora benzina nel serbatoio. La condizione atletica, al netto dei recenti infortuni, è più che buona e non costituisce certo una preoccupazione in vista del rush finale.
Nemmeno nelle due partite perse, a dirla tutta, c’erano stati segnali di un calo fisico. A Orzinuovi era stato sbagliato l’approccio, ma il finale è stato in crescendo e Udine ha sfiorato la rimonta, in coppa i bianconeri hanno giocato in sette sfiorando la vittoria. Vertemati, con grande saggezza, ha dosato i minutaggi dei suoi uomini a Cremona: dai 12 minuti di Pullazi ai 27 di Alibegovic, a nessuno sono stati chiesti gli straordinari. È un’Apu fresca quella che si accinge a disputare tre partite in otto giorni.
Countdown
Siamo certi che più di qualcuno sta facendo i calcoli cercando di capire quale potrebbe essere la partita della promozione. Nel caso più ottimistico, quella del 6 aprile a Cento, in quello più realistico lo scontro diretto con Rimini del 13 aprile a Udine, se qualcosa s’inceppa tutto è rimandato alle ultime due giornate.
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