De Agostini, con il Pordenone 36 volte cin cin: auguri da Lovisa e papà Gigi

PORDENONE. È entrato nel cuore dei supporter un po’ alla volta, partita dopo partita. Ma adesso è indubbiamente uno dei calciatori più amati, se non il più amato. È così normale che, oggi, i tifosi festeggino Michele De Agostini: la colonna del Pordenone, uno dei 14 giocatori sempre presenti in B, compie 36 anni, di cui gli ultimi 4 spesi coi ramarri.
Un traguardo che festeggerà assieme alla sua famiglia e allenandosi duramente, segreto quest’ultimo di una longevità che ha pochi eguali nel mondo del calcio. Non è semplice, infatti, rimanere competitivi in un ruolo logorante come quello di laterale: «Lo so benissimo – afferma sorridendo papà Gigi –: per questo gli auguro tanta salute e che continui ad avere voglia di giocare».
«È uno dei nostri simboli e spero che mantenga sempre questo spirito – gli fa eco il presidente Mauro Lovisa –: buon compleanno Michele».
LA STORIA
De Agostini è ben voluto e l’ottima considerazione se l’è guadagnata sul campo a partire dall’estate 2015, quando arrivò a Pordenone dopo una carriera spesa tra Prato (7 stagioni e mezzo), Ischia, Pro Patria e Triestina. In quella sessione di mercato, fu il primo calciatore a firmare per i neroverdi, retrocessi in serie D: le probabilità di ripescaggio in C erano alte, tuttavia il calciatore accettò la proposta del club senza avere certezze.
Sin dal primo momento il tecnico, Bruno Tedino, lo impiegò sulla fascia sinistra senza remore sino all’infortunio, che lo tolse di scena nella seconda parte di stagione: tornò solo nelle ultime gare di campionato e nei play-off, tanto da giocare la semifinale di ritorno col Pisa.
In quell’annata il feeling coi tifosi e con l’ambiente era già nato ma esplose il campionato successivo, forse il migliore della sua parentesi in neroverde: terzino, esterno nel centrocampo a quattro e a cinque nei play-off, spinta inesauribile, due gol in campionato e quello incredibile nei play-off con la Giana Erminio che fece esplodere il Bottecchia.
Tutta la gradinata ricorda la sua esultanza dopo la rete, tanto che, forse, in quell’istante, divenne il vero e proprio idolo dei tifosi. Il campionato successivo, con Colucci e Rossitto in panchina, disputò 28 gare, giocando bene ma senza brillare come l’anno scorso quando, con 36 presenze e 5 reti in campionato, fu uno dei protagonisti della promozione. Adesso si sta imponendo anche in B: è il neroverde con più “gettoni”, dato che ne ha collezionati ben 151, conditi da 14 gol e 13 assist.
GLI AUGURI
«Si è costruito da solo – sottolinea con orgoglio suo papà Gigi –. A Pordenone ha coronato un sogno, quello di tornare in B e di giocare con una squadra della propria regione: speriamo che lui e il gruppo continuino così e poi chissà, sognare non costa nulla».
È proprio vero, un’altra promozione sarebbe il coronamento di una carriera che De Agostini ha sempre detto di voler chiudere in riva al Noncello. «Lo abbraccio forte – riprende Lovisa –: contiamo di fare ancora tanta strada assieme».
Michele, dal momento del suo arrivo, ha sempre ragionato stagione dopo stagione, firmando solamente contratti annuali: si è sempre guadagnato tutto sul campo e soprattutto in quest’ultima parte di annata sta dimostrando di valere la categoria. Difficile non rinnovargli ulteriormente la fiducia ma, prima di pensare più in là, tanti auguri: il Pordenone ha bisogno di giocatori così. —
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