De Agostini tentato dal Mestre di “Ziro”: la società lo blinda

Lovisa junior: «Un riferimento per noi, Michele non si tocca». In partenza invece Lulli, Buratto, Raffini, Martignago e Maza
Milano 12 Dicembre 2017. Coppa Italia. Inter-Pordenone. © Foto Petrussi
Milano 12 Dicembre 2017. Coppa Italia. Inter-Pordenone. © Foto Petrussi
PORDENONE. Michele De Agostini via dai neroverdi e diretto a Mestre? La notizia circola nell’ambiente, ma il Pordenone blinda il suo “alfiere”: «Per noi è un elemento fondamentale, la cui importanza va oltre il calcio: non si muove neppure per una buona offerta economica», assicura Matteo Lovisa, ovvero colui che gestisce il mercato, da ieri ufficialmente iniziato. I ramarri stanno lavorando per ora soprattutto sui movimenti in uscita: Luca Lulli sembra il primo ad avere la valigia in mano. Su di lui Reggiana e FeralpiSalò.


La notizia.
Su “Dea”, classe 1983, friulano di Tricesimo e figlio del grande Gigi, si è mosso il Mestre. E, a quanto pare, pure con decisione: evidentemente l’ex tecnico della Sacilese e ora condottiere dei veneziani Mauro Zironelli vedrebbe l’esterno dei ramarri (in scadenza a giugno) come pezzo ideale nel suo 3-4-3. Ma il Pordenone non ci ha pensato due volte a dire “no”, anche se il terzino nell’ultimo mese sia stato impiegato meno del solito. «È un riferimento – secondo Matteo Lovisa –, una persona su cui la società crede e investe ciecamente. È un uomo del presidente, Michele non si tocca». Chiaro che una presa di posizione del genere respinge al mittente ogni possibile offerta, anche se può sempre succedere di tutto in sede di mercato. Chi esce sicuramente da Pordenone sono altri giocatori. Lulli (’91) in primis, ambito come detto da emiliani e gardesani; Buratto (’94), su cui sembra esserci l’interessamento di alcuni club di C; Raffini (’96), Martignago (’91) e Sainz-Maza (’92), con quest’ultimo che ha mercato: ogni offerta relativa allo spagnolo sarà valutata attentamente, perché sino a questo momento non ha convinto del tutto lo staff tecnico per la sua discontinuità. Dejan Danza (’95), chiudendo il discorso centrocampisti, invece, non dovrebbe muoversi, è nella lista dei giovani e d’ora in avanti sarà il vice-Burrai.


In entrata.
Danza infatti non sarà più considerato come mezzala, settore in cui il Pordenone vuole investire pesantemente. L’obiettivo, non solo il sogno, è Federico Maracchi (’88) ex neroverde e ora a Trapani. Con i siciliani il rapporto sembra essere destinato a finire: tuttavia il club granata chiede soldi (il contratto del giocatore scade a giugno 2019) e lo stesso Maracchi ambisce a un vincolo importante. Su di lui, poi, non c’è solo il Pordenone ma diversi club di serie B (Novara, Spezia, Cittadella, Cremonese) e di C (Siena e Reggiana). Se dovesse concretizzarsi, sarebbe un’operazione dispendiosa. Il giocatore triestino è entrato negli ultimi anni di carriera e vuole monetizzare, se non giocarsi le ultime chance nella categoria superiore che la stagione scorsa ha dimostrato di meritare. Inoltre, lo conferma anche la società, arriveranno due giocatori di spessore davanti: perché il Pordenone, al di là delle buone cifre in fase realizzativa, fatica a fare gol e a risultare pericoloso negli ultimi sedici metri. Serve qualità in fase di rifinitura.


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