De Marchi, “au revoir” Tour de France

Il bujese della Bmc rinuncia alla corsa che nel 2014 lo ha consacrato per una tendinite. Ora obiettivo Vuelta e Mondiale

BUJA. «Non lo incrociamo più in bici, sarà andato ad abitare a Montecarlo o a Lugano come tutti i ciclisti forti». Tanti cicloamatori della pedemontana se lo sono chiesto in questi due mesi. Lui è Alessandro De Marchi, 29 anni, professionista alla Bmc, un anno fa protagonista di una stagione super con il premio della combattività al Tour de France, una tappa vinta alla Vuelta Espana e un Mondiale corso alla grande in maglia azzurra.

Non lo si vedeva in giro in allenamento il “rosso di Buja” dall’inizio di aprile. Lui, “zingaro” come tutti i pro impegnato tra gare e stage di allenamento per ben oltre la metà dei giorni dell’anno fuori casa, era solito allenarsi sulle sue strade: Buja, San Simeone, Canebola, Porzus, Monte Prat.

Invece? Altro che cambio di residenza a Montecarlo e Lugano, ovviamente per questioni fiscali: De Marchi è stato out per infortunio.

Fiaccato da un’infiammazione al tendine d’Achille che, subdola, si era affacciata agli albori della stagione, e si era manifestata prepotentemente all’inizio di aprile, mentre il bujese era impegnato in allenamento sull’Etna per preparare in altura la campagna delle Ardenne dopo Tirreno e Sanremo corse alla grande. Una settimana senza bici, due, poi tre. Un mese. Cure in Belgio, da medici e fisioterapisti di fiducia del team svizzero-americano.

La speranza di ritornare ad allenarsi in tempo per preparare il “suo” Tour, come avevamo riferito a inizio maggio.

Invece niente. Ancora riposo, riposo, riposo. E l’arrivederci alla corsa più importante del mondo, che un anno fa lo aveva consacrato tra i ciclisti in ascesa del panorama, è allora stato inevitabile.

«Niente da fare - spiega il bujese - l’infiammazione è stata individuata, ma non si è placata fino a qualche giorno fa». E mentre i suoi colleghi della Bmc, capitano Tj Vangarderen in testa, stanno per partire per il Giro di Romandia, la corsa a tappe di rifinitura per prima del Tour (De Marchi là vinse una tappa nel 2013), il ciclista friulano tira un sospiro di sollievo.

«Pare che la situazione sia sotto controllo, forse volerò anche negli usa per la riabilitazione al polpaccio sinistro. Bisogna avere pazienza, ma piano piano posso tornare in sella». E venerdì la maglia rosso e nera della Bmc è stata vista sfrecciare dalle parti di Buja. Au revoir Tour de France. Per salvare la stagione ora l’obbiettivo è partecipare alla Vuelta e guadagnaresi un posto tra gli Azzurri di Cassani per il Mondiale americano. Ce la può fare.

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