Di Natale-Muriel: stavolta si può fare
UDINE. Stavolta Guidolin ha in testa un’idea meravigliosa. Non è un vecchio spot. È semplicemente una vecchia questione tattica che deve risolvere giocandosi le ultime carte della volata europea: la convivenza tra Di Natale e Muriel. Ebbene contro il Cagliari il Guido potrebbe schierare contemporaneamente i due attaccanti senza chiedere al colombiano di fare il trequartista, ruolo che non è nel suo Dna. Le ultime due recite bianconere, strepitose nel risultato e nell’esecuzione, devono averlo aiutato ad elaborare un piano che in questi giorni ha provato, seppure senza sbilanciarsi troppo.
A Parma, senza Totò, squalificato, l’Udinese è stata travolgente proprio con il colombiano, in grado di segnare e far segnare giocando da punta. Contro la Lazio, nello scontro diretto decisivo per riagganciare il treno per l’Europa, i bianconeri senza Luis – a sua volta appiedato dal giudice sportivo – hanno sfruttato l’ennesima prodezza di Di Natale, centravanti unico. Morale della favola: forse è meglio che i due facciano i bomber. Una riflessione semplice soltanto sulla carta. Perchè gli equilibri tattici sono importanti, come ha dimostrato l’approccio al 3-4-2-1, modulo che è diventato una costante nelle ultime settimane. «Non possiamo permetterci più di una punta non coinvolta nella fase difensiva», ha spiegato a più riprese il Guido quando si è trovato di fronte alla domanda: perchè l’Udinese non gioca con due punte pure come Totò e Luis?
A dire il vero gli attenti osservatori che volteggiano sopra il Bruseschi durante la settimana hanno segnalato che neppure in questi giorni Guidolin ha impiegato Muriel e Di Natale in coppia (ieri addirittura ha concesso al capitano una sessione personalizzata in palestra), ma gli indizi convergono ugualmente verso un Totò-Muriel, visto che la squadra ha provato un modulo innovativo, un 3-4-1-2 che prevede proprio un tandem in fase offensiva. Alle spalle il tecnico di Castelfranco ha provato un solo trequartista, Zielinski per l’occasione, ma è lampante che quello sarebbe il ruolo giusto per Max Pereyra, “El jolly de Tucuman”, per più motivi. Perchè l’argentino ha gambe e polmoni, perchè è capace di ritornare in mediana trasformando lo schema in un metabolizzato 3-5-2.
Senza contare che, con il recupero completo di Pinzi, adesso l’Udinese potrebbe con un cambio riabbracciare l’altrettanto conosciuto 3-5-1-1, basterebbe togliere una delle due punte, una mossa tattica che Guidolin potrebbe tenersi nella manica nel caso la partita con il Cagliari si mettesse bene e servissero muscoli ed esperienza in mediana. Dove adesso il mx pare quello giusto: c’è la gioventù di Allan e Gabriel Silva, ma anche il mestiere di Lazzari e Basta. Insomma, la tentazione di un Totò-Muriel stavolta è forte: fare tre punti e risolvere l’enigma tattico dell’anno sarebbe colpo da maestro. Da “mastro” Guidolin.
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