Di Natale, ora c’è la firma sul contratto fino al 2015

Giocherà altre due campionati ma c’è un’opzione anche per una terza stagione Guadagnerà 1,2 milioni più premi, niente clausola per un futuro da dirigente
Di Massimo Meroi

UDINE. Adesso c’è la firma e non esistono più dubbi: Totò Di Natale sarà un calciatore dell’Udinese fino al 2015 con opzione fino al 2016. Il capitano bianconero ha messo nero su bianco ieri al termine dell’allenamento svolto ieri pomeriggio.

Incontro. Nel primo pomeriggio di ieri (tra le 13 e le 15) Totò, accompagnato dal suo manager Bruno Carpeggiani, è stato accolto da Gino Pozzo nel suo studio. Le basi dell’accordo erano state già trovate nell’incontro che il manager romagnolo aveva avuto lo scorso 24 giugno a Milano con Pozzo jr, bisogna solo limare alcuni particolari sui tanti bonus “ad personam” inseriti nel contratto e legati al numero di presenze, e di gol segnati (il primo step è a quota 10, il secondo a 15, il terzo a 20). Alla fine si è trovato l’accordo e al termine dell’allenamento Di Natale è risalito negli uffici della sede per firmare il contratto.

Durata. Di Natale giocherà come minimo altre due stagioni, quindi fino al 2015, ma nell’accordo è stata inserita un’opzione anche per giocare fino al 2016 quando il capitano si avvicinerà ai 39 anni (è un classe ’77 e spegne le candeline il 13 ottobre). L’accordo è sicuramente soddisfacente sia per l’Udinese, che può contare ancora sull’attaccante più prolifico della serie A nell’ultimo quinquennio, ma anche per Totò che si vede gratificato da un contratto lungo e importante dal punto di vista economico considerati i “limiti” posti dall’Udinese. Totò, infatti, guadagnerà 1,2 milioni a stagione ma se centrerà tutti gli obiettivi personali come ha fatto lo scorso anno, arriverà a guadagnare 1 milione e mezzo.

Dirigente. Nei precedenti incontri Di Natale e il suo staff avevano trattato anche per un’opzione da dirigente nel caso in cui Totò avesse deciso di chiudere con il calcio giocato nel 2015. Le due parti, di comune accordo, hanno deciso di non inserire questa clausola. «Mi sento ancora giocatore e voglio pensare solo al campo», ha detto Totò rivolgendosi a Gino Pozzo. Rimane, comunque, una sorta di accordo morale tra il giocatore e il patron Pozzo: Totò del resto, non ha mai nascosto il desiderio di lavorare con i giovani dopo aver appeso le scarpette al chiodo.

Obiettivi. Gli stimoli per continuare a essere protagonista non gli mancano, sia a livello personale che di squadra. Guidolin gli ha costruito una squadra fatta apposta per esaltare le sue caratteristiche e Totò ha dimostrato di essere implacabile sottorete. Oggi è 12° nella classifica marcatori di sempre a quota 176, davanti a lui c’è Boniperti (178), il decimo posto occupato da Batistuta è lontano solo otto “tacche”. Ma Totò ha nel mirino il muro dei 200 gol in serie A che gli consentirebbe di salire al 7° posto, davanti a Del Piero, Signori e Hamrin e subito dietro Roberto Baggio. Senza dimenticare l’appuntamento Mondiale di Brasile 2014. Il ct Pradelli lo sa che Balotelli là davanti è troppo solo.

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