Di Natale Story. Arriva la doppia cifra poi il crac al ginocchio gli fa saltare la Uefa

UDINE. L’Udinese nell’estate del riparte in panchina da Giovanni Galeone. In attacco, dopo una estate di tira e molla, viene anche confermato Vincenzo Iaquinta fresco di titolo di campione del Mondo.
Il centravanti ricuce il rapporto con la tifoseria, ma qualche strascico rimane e nel corso della stagione ciclicamente verrà fuori.Galeone, ovviamente gioca con le tre punte e Di Natale viene impiegato largo a sinistra.
Il “Gale” è ammaliato dalle sue qualità, lo coccola toccando le corde giuste, ma Totò ha un avvio di stagione non brillantissimo. Segna alla seconda giornata il gol che sblocca la partita con il Torino, si ripete nel turno infrasettimanale a Genova con la Sampdoria, ma poi si blocca. Per ritrovare la via della rete bisogna aspettare – non è un gioco di parole – la vigilia di Natale quando Totò nel finale firma il gol del successo sull’Atalanta.
Paradossalmente il capitano il meglio di sè in quella annata lo dà sotto la gestione di Malesani che all’inizio del girone di ritorno sostituisce il Gale. In tre mesi (dal 25 febbraio al 19 maggio) Totò segna otto reti chiudendo la stagione a quota 11. Per la seconda volta nella sua carriera arriva in doppia cifra (ci era riuscito nel 2002-2003 al suo primo campionato nella massima serie a Empoli) e torna a essere preso in considerazione per la Nazionale (in azzurro aveva esordito nel 2002 sotto la gestione del Trap).
Il campionato 2007-2008 nasce sotto una cattiva stella. Nella seconda parte del ritiro estivo di Arta Terme (la prima si era svolta in Trentino a Mezzana Marilleva) Di Natale ha un diverbio con il direttore generale Pietro Leonardi e viene messo fuori rosa. Salta la prima di campionato a San Siro contro l’Inter e la successiva gara casalinga con il Napoli.
Torna a disposizione a metà settembre per la trasferta sul campo della Juventus dove segna il gol della vittoria di testa su assist di Dossena. Alla quarta giornata, che l’Udinese gioca in anticipo il 22 settembre, Totò illumina la scena confezionando due perle: segna l’1-0 con un pallonetto dalla linea di fondo campo e raddoppia stoppando e calciando al volo su un lancio di D’Agostino. Per lui rimane quello il gol più bella della sua carriera.
Se l’anno precedente le doppiette erano state due, nel campionato 2007-2008 sono tre. A quella appena citata con la Reggina bisogna aggiungere quella del ritorno sempre con i calabresi e quella inutile su rigore nel 3-5 casalingo con il Genoa. Ma è la continuità che viene a galla: 8 centri nel girone d’andata, 9 nel ritorno. Totale 17, suo record personale che durerà poco.
La stagione 2008-2009 vede l’Udinese partecipare anche alla Coppa Uefa (dall’anno dopo si chiamerà Europa League). I bianconeri affrontano avversari di lusso: Borussia Dortmund, Tottenham, Zenit. Li eliminano tutti e nei quarti pescano il Werder Brema.
Di Natale, che tre anni prima in Champions ai tedeschi aveva segnato tre gol tra andata e ritorno, non è in campo perchè il 28 marzo in Montenegro si infortuna con la Nazionale: distorsione al ginocchio sinistro con interessamento del legamento collaterale, stagione finita.
Non sarà necessario ricorrere all’operazione, ma l’assenza è pesantissima. Il capitano, che aveva cominciato la stagione con una fantastica doppietta contro il Palermo allenato da Colantuono, ne segna un’altra da ricordare alla Roma. La sua ultima rete in campionato arriva il 15 febbraio a Siena, quella in Europa il 12 marzo allo stadio Friuli contro lo Zenit su calcio di rigore.
Anche senza di lui l’Udinese è comunque protagonista di un finale travolgente: i bianconeri vincono sette delle ultime otto partite e solo per un soffio non riescono a tornare in Europa. Totò si cura il ginocchio e comincia la preparazione in anticipo rispetto agli altri. Forse i risultati della stagione successiva sono stati costruiti proprio in quei giorni.
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