Di Natale story. La moglie racconta Totò: "Questo bomber è uno spasso"

UDINE. Un padre affettuoso e attento, un marito presente e sorridente, un imprenditore preciso e un giocatore eccezionale. Questo è in estrema sintesi Antonio Di Natale raccontato dalla moglie Ilenia Betti, un Totò in parte inedito, anche se secondo la sua sposa ormai senza troppi segreti per i tifosi dell’Udinese. «Ormai conoscete tutto di lui, dopo tanti anni...».
Appunto, tanti anni. Cosa succederà adesso, Ilenia?
«Domenica sarà una giornata speciale, poi ci prendiamo un po’ di tempo e decideremo dopo l’estate. Mi sono raccomandata con Totò di non prendere decisioni affrettate. Abbiamo la fortuna di non avere fretta, la casa qui a Udine è di nostra proprietà, quindi possiamo rimanere in tranquillità senza il pensiero di doverla lasciare o di dover traslocare rapidamente.
Sarà una valutazione che coinvolge tutta la famiglia, compresi Diletta e Filippo. È nostro figlio, in realtà, quello che ha pianto quando gli abbiamo detto che il papà avrebbe potuto smettere di giocare e che forse saremmo andati via, perché non vuole lasciare la scuola, gli amici... Quindi non escludiamo niente. Vedremo, potremmo anche rimanere».
È vero che la piccola Diletta ha una parte friulana e che – un po’ come tutti noi – non lascia trasparire i propri sentimenti in questo momento particolare per la famiglia?
«In effetti è un po’ così. Entrambi i bambini sono nati in Toscana, ma è lei in famiglia che parla friulano, lo ha imparato in questi anni e tra i due è quella che lascia meno capire cosa prova. Vive nel suo mondo della danza e forse se il papà gioca o smette non sembra interessarle. Ma probabilmente non lo dà semplicemente a vedere».
Ma parliamo di suo marito: ha qualche hobby, o passione che coltiva fuori dal campo di calcio?
«In particolare no, ma ama passeggiare dopo cena. Lo fa soprattutto quando siamo a Empoli assieme a mio padre e lo fa sempre, sia d’estate sia d’inverno. Si rilassa così, proprio scarica i nervi in questo modo».
In cucina come se la cava, le prepara qualche cenetta?
«Non se la cava per nulla. Sa mettere capsula macchinetta del caffè, solo questo».
Qual è il suo piatto preferito?
«È molto semplice nei gusti, direi che predilige la pasta al pomodoro e la pizza con il tonno».
Di cosa ha paura Totò Di Natale?
«Vere paure non credo ne abbia, ma è ansioso. In realtà lo sono anch’io e quando ci mettiamo entrambi è davvero un disastro. Le sue ansie riguardano soprattutto gli affari: se i conti delle sue attività non tornano per qualsiasi motivo va in tilt. Deve quadrare tutto come dice lui, è molto preciso e attento».
Spesso si dice che soprattutto i napoletani siano scaramantici, suo marito lo è?
«Solo prima delle partite. So che ha alcuni riti e delle manie, ma non le conosco, perché non me le ha raccontate mai. Le compie in spogliatoio prima di scendere in campo. Io in quei momenti non ci sono e quindi non so esattamente cosa faccia, però qualcosa fa. Fuori da quel contesto non mi sono accorta che sia scaramantico».

Ilenia, ha detto che suo marito è preciso nei conti e negli affari, ma a casa è anche ordinato?
«Assolutamente no. È disordinatissimo, tanto sa che se lascia i pantaloni sulla sedia ci sono io che li metto a posto, se dimentica il tubetto del dentifricio aperto ci sono io che lo chiudo... Va così, ormai mi sono rassegnata».
Ma in casa l’aiuta in qualche altro modo? Qualche lavoretto lo fa?
«Una lampadina la cambia, sì. Oppure aiuta Filippo se non funziona la play station, stacca i fili, controlla... E qui si ferma. Posso affermare senza paura di smentita che sia più bravo con i piedi che con le mani».
Cosa la fa arrabbiare di più di suo marito?
«Potrei dire cosa non mi fa arrabbiare, starei meno. È testardo, cocciuto e orgoglioso, tanto che anche se sbaglia, e lo sa, va comunque fino in fondo. E poi non mi dà mai ragione: se io dico bianco, lui deve ribattere nero. Ormai lo prende come un divertimento darmi contro. Anche con i nostri figli non è spesso d’accordo con me. Secondo me servono anche i “no” detti al momento giusto, lui direbbe sempre di sì».
Cosa le piace, invece, di lui?
«Se è rilassato è uno spasso. Con lui tutto è divertimento, scherza, ride, canta, balla. Per me e per i bambini è straordinario. E poi è un papà stupendo, sempre presente, a cui piace stare con i figli. Va spesso a prenderli a scuola».
Ilenia, ma come vi chiamate in intimità?
«Io lo chiamo “Amo”, semplicemente. A volte ci metto l’accento e diventa “Amò”, ma solo quando è distante e lo devo chiamare a voce alta, perché non mi sente».
A Totò piacciono altri sport, oltre al calcio?
«È appassionato di tennis. Ogni tanto ci gioca, ma lo segue anche, guarda qualche match».
Quale è il rapporto di suo marito con i motori? È appassionato di Formula 1, per esempio?
«Di quella no, ma di moto sì. È un fan di Valentino Rossi e quando può segue tutte le gare. Si informa anche su quando c’è la Moto Gp, o su come si piazza Valentino. Spesso chiede a me che non sono proprio un’esperta».
Nella sua vita privata, però, ha una preferenza per un’auto in particolare, giusto?
«Per la Ferrari. Ha sempre detto che prima o poi sarebbe riuscito a comprarne una, e ci è riuscito».
Ha spiegato prima che cosa la fa arrabbiare di Antonio, ma per cosa si arrabbia, invece, suo marito?
«Se non gli rispondo al telefono, perché deve avere tutto sotto controllo, o se lo punzecchio e lo colpisco nel vivo, perché è orgoglioso. È un po’ “fumantino” come carattere, va saputo prendere».
Quale è il regalo più bello che vi siete fatti?
«Lui mi ha regalato un anello di diamanti bellissimo per il nostro decimo anniversario di matrimonio, per me è stato anche molto significativo. Io, invece, mi sono tatuata le sue iniziali in occasione di un suo compleanno. È stata una sorpresa che ha apprezzato, anche perché sono riuscita a tenere tutto segreto fino all’ultimo».
A Totò piace fare shopping?
«Devo dire di sì, e ha una vera passione per gli orologi. Ne ha moltissimi. Ogni tanto arriva a casa con un pezzo nuovo e cerca di farmi credere che sia uno di quelli che aveva già, ma non mi inganna. Alla fine confessa».
Ma è anche uno spendaccione?
«No, non direi proprio. Posso dire che spende il giusto. Magari compra qualcosa di più a inizio stagione, ma nella norma. Gli piace comprare bene, diciamo».
Quando è a casa parla del suo lavoro, oppure lo lascia fuori?
«Lo fa abbastanza, sia in positivo sia in negativo. In questo momento particolare ha un po’ di confusione in testa. Forse non ha ancora realizzato del tutto cosa sta per succedere, forse lo farà domenica, ma in ogni caso lo vedo sereno».
Le ha confessato la sua delusione calcistica più grande?
«Non parlerei di delusione, forse ha sofferto un po’ questo ultimo periodo. Tutto poteva essere gestito un pochino meglio, poi è arrivato anche l’infortunio... Se non si faceva male credo che qualche chance in più se la poteva giocare».
La soddisfazione più grande, invece?
«Il gol in azzurro alla Spagna nell’Europeo del 2012. È stata per lui la rivincita migliore dopo l’errore dal dischetto di quattro anni prima».
La richiesta di matrimonio...
«L’ha fatto io, perché lui il romanticismo non sa cos’è. Stavamo già convivendo, erano passati 5 anni e gli ho detto: o ci sposiamo o ci lasciamo. Ci siamo sposati».
Ilenia, che cosa augura a Di Natale marito per il futuro?
«Di potersi realizzare in qualsiasi ambito decida di impegnarsi e di togliersi ancora tante soddisfazioni anche rimanendo in ambito calcistico».
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