Dominio Lidl Trek alla Gand Wevelgem: trionfa Pedersen, terzo Milan
Il danese se ne va a 60 chilometri dal traguardo e si vince la corsa per la terza volta. Il friulano copre il compagno di squadra e in volata viene battuto solo da Merlier

Tre Gand-Wevelgem, come Merckx e Cipollini con un assolo da paura partito a 60 km dall’arrivo, dopo che già 20 km prima aveva setacciato il gruppo.
Mads Pedersen si conferma un signor campione, magari un gradino sotto a Mathieu Van der Poel o a Tadej Pogacar, o a Wout Van Aert nelle classiche, ma Vdp il danese 29enne della Lidl Trek qui un anno fa l’aveva battuto.
La sua carriera è curiosa. Ad Harrogate, Mondiale del 2019 sotto la pioggia in Inghilterra, per i più (specie gli addetti ai lavori italiani) era un giovane Carneade che aveva battuto Matteo Trentin, quindi era l’azzurro ad aver buttato via nello sprint a due.
Invece, sin dalla Gand Wevelgem 2020, quella d’autunno all’epoca del Covid, il danese si è dimostrato corridore di valore. Poi tappe al Giro e al Tour, un terzo posto due anni fa al Fiandre dietro a Pogacar e Van der Poel e tanti altri piazzamenti. Insomma, una grande carriera e una squadra alle sue spalle di tutto rispetto.
Ieri, non fiaccato dalla faticaggia di venerdì ad Haerelbeke, dove va aveva perso da Vdp ma era giunto secondo su e giù per i muri precedendo Filippo Ganna, la risposta anese per le classiche a Vingegaard, ha cominciato a fare la vgoce grossa a 80 km dall’arrivo sul Kemmelberg.
Setacciata clamorosa. Dove va? I più si erano chiestri, mentre due pezzi grossi come Jasper Philipsen (Alpecin) e Olav Kooij (Visma), tra i velocisti più attesi assieme al friulano Milan, si erano fatti staccare causa ventagli. Via, altra accelerata sul muro (la classica belga ne prevedeva nove), poi, a 60 km dall’arrivo, nel secondo passaggio sul Kemmelberg la rasiata che gli ha fatto staccare quei tre temerari che erano riusciti a resistergli: Campenaerts, Haller e Livyns.
Quindi? Ciao ciao, corsa finita. Perché le gambe del danese girano a mille con quella monocorona davanti col 56 (pazzesco) e la sua Lidl Trek – al 12° successo stagionale, 5 di Milan – l’ha coperto alla perfezione immaginando di piazzare la doppietta in volata con Milan.
Pedersen arriva, dietro ecco una volata lunghissima. Jasper Stuyven parte lungo, ma lancia Milan ad alta velocità, ma dalla ruota di Milan che pare lanciatissimo spunta quella che ormai si opuò definire a buon diritto la bestia nera del friulano, il belga campione d’Europa Tim Merlier (Quick Step).
Così il friulano finisce terzo, scalando due gradini all’ordine d’arrivo rispetto a un anno fa quando, con Pedersen primo, Jonny finì al quinto posto. Ottimo sesto l’altro azzurro Davide Ballerini (Quick Step).
«È la mia cinquantesima vittoria, non mi aspettavo di fare qualcosa del genere, vincere di nuovo qui è speciale», racconta Pedersen dopo l’arrivo, mentre Milan si congratula con lui.
«È stata una grande giornata per noi – spiega Milan –, ho cercato di fare del mio meglio allo sprint, forse sono partito troppo presto. Sono felice di questo podio, ma sono soddisfatto. Ora la Parigi Roubaix, non è un mistero che un giorno punterò a vincerla». «Jonny si è giocato le sue carte al meglio», ha detto ancora il vincitore che per Fiandre e Roubaix è sintetico: «Ci saranno Pogacar e Van der Poel, il livello sarà diverso».
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