I due veri protagonisti soffriranno nel parterre: ecco il derby di Pedone e Micalich

I presidenti di Apu Udine e Gesteco Cividale saranno sotto i riflettori al Carnera: ora nemici, un tempo il gatto e la volpe

Antonio Simeoli
I presidenti Alessandro Pedone e Davide Micalich
I presidenti Alessandro Pedone e Davide Micalich

E derby sia. L’augurio poi, comunque vada nella serata di mercoledì 15 gennaio, è che in questa stagione ce ne sia un altro da giocare. Solo uno. Dai, l’avete capito, la finale di Coppa Italia di serie A2 a metà marzo a Genova, che solo a immaginarla viene già la pelle d’oca.

Ce n’è fossero più di partite sarebbe un’altra serie play-off, come quella splendida di due stagioni fa. No, ci sono delle coronarie di mezzo e magari una delle due squadre al piano sopra ci andrà direttamente arrivando prima, glielo auguriamo e, classifica alla mano, non una un’ipotesi tanto campata in aria. Ma, mentre ci si gode questa abbuffata di canestri dopo la tempesta d’inizio giugno 2020, ci torneremo, bisogna fare un passo indietro di 14 anni.

Edi Snaidero, mecenate del basket, figlio del cavalier Rino, primo tra i mecenati, perché questo sport in Italia va da sempre avanti a spallate di appassionati facoltosi sennò è in bolletta, lascia la pallacanestro e in Friuli, terra di basket come poche (allargando il concetto anche a Gorizia) restano le macerie.

Zero squadre di Serie A1 e A2, dopo il decennio a tinte arancioni 2.0 preceduto dalla primavera Cainero-Fantoni della seconda metà degli anni ‘80. E zero di B, con tanti giovani costretti a cercar fortuna altrove (viene in mente Dada Pascolo) e prospettive nere di anni di serie minori.

Eccoli allora i due protagonisti, assoluti, nella partita di stasera, perché ci mettono soldi, propri o per conto di altri, idee e passione: Pedone e Micalich. Ora nemici, un tempo il gatto e la volpe. Non quelli che mettevano sulla brutta strada Pinocchio, ma due amici, sodali, che hanno riportato Udine passo dopo passo, e senza e comprare diritti sportivi altrove, in Serie A.

Poi? Giugno 2020. Se scrivi la lite, Pedone dice che no lui Micalich l’ha cacciato perché ne aveva perso la fiducia, se scrivi la cacciata Micalich dice che lui se n’è andato perché non ne poteva più dell’altro e pensava a progetti più seri. Affari loro.

Una cosa è certa, ci sanno fare. Pedone senza il suo storico gm, ha fatto più finali che altro e ha vinto una Coppa; Micalich, spalleggiato da un po’ di imprenditori “antipedoniani” (si arrabbieranno, ma è così), ha comprato i diritti da Omegna e dalla Serie B ha messo in piedi un gioiello di passione (altro gran pubblico) e competenza. A cominciare dalla scelta del coach.

Chi vincerà stasera (nota dolente) tra due squadre senza alcun friulano in campo? Il basket, il Friuli, perchè le due tifoserie non potranno mai essere rivali. Durerà? In 16 km due squadre di A2 difficilmente reggono. E se il gatto e la volpe fossero l’uno la garanzia della sopravvivenza dell’altro…progetto?

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