Ecco il nuovo Stadio Friuli, la casa dell'Udinese - Le foto
UDINE. Meglio confessarlo subito. Perché le foto non mentono: abbiamo scelto il giorno sbagliato per andare a visitare il nuovo stadio Friuli. L’appuntamento con il direttore amministrativo e deus ex machina della ristrutturazione del Friuli, Alberto Rigotto, era per le 18.30. Proprio a quell’ora su Udine si è abbattuto un fortunale terrificante.
«Domani torna il caldo sahariano», spiega Rigotto, mentre ci conduce dalla sede alla tribuna centrale. Si apre la porta e...bam: ecco il Friuli, il nuovo Friuli, quello che da mesi sta facendo sognare i tifosi bianconeri e gli appassionati di calcio (ma anche d’architettura) in generale. Il gioiellino targato Pozzo è praticamente finito. È vero, manca la realizzazione della curva sud, il cui cantiere peraltro sta avanzando a ritmi serratissimi, tuttavia tre quarti della ristrutturazione è stata completata. Servono le rifiniture necessarie, ma entro due mesi, vale a dire fine agosto e cioè l’inizio del nuovo campionato di serie A, lo stadio sarà pronto. Capienza 18 mila posti, che poi saliranno a 25 mila completata la sud.
La copertura è finita, gli operai stanno piazzando le poltroncine. Hanno iniziato dalla curva nord. Lo schema ricorda molto quello utilizzato undici anni fa per uno stadio che i tifosi friulani ben conoscono: lo Josè Alvalade, casa (violata da Pinzi&C) dello Sporting Lisbona dieci anni. Otto colori, blu, verde, giallo, bianco, rosso, grigio, arancione, forse nero per le poltroncine. Una vicina all’altra fanno bingo, nell’intenzione del committente, per due motivi: danno vivacità alla casa dell’Udinese e, in occasione delle partite di minore impatto, danno l’idea che i posti vuoti siano riempiti da tifosi.
Già, i posti vuoti. Alberto Rigotto guarda lo stadio cresciuto rapidamente in più o meno un anno con orgoglio. Indica gli spalti realizzati in questi mesi e va sul sicuro: «L’obiettivo dell’Udinese è quello di riempirli tutti quei posti con la campagna abbonamenti». Il Friuli a fine agosto avrà una capienza di 18 mila posti, perché ai tredici mila della tribuna centrale dell’ultimo campionato saranno aggiunti quelli della curva nord e del nuovo settore che si chiamerà “tribuna-distinti”, perché ai vecchi distinti bisognava cambiar nome dopo che diventeranno, di fatto, il secondo salotto dello stadio.
«No - puntualizza subito Rigotto - nel nuovo Friuli non ci saranno settori di serie A e di serie B, chi andrà allo stadio in curva nord o nei distinti avrà a disposizione un’amplissima area ospitalità come i colleghi tifosi che sceglieranno la tribuna centrale».
Insomma, offerta ampliata per calamitare il tifoso. Prezzi? «Popolarissimi», garantisce. Con attenzione alle famiglie. Per questo l’Udinese calcio punta forte su quota 18 mila. Uno stadio tutto di abbonati, meno 600 posti, destinati per regolamento della Lega ai tifosi ospiti, ricavati, com’è accaduto nell’ultimo campionato, nella parte destra della tribuna centrale. Il tutto fino a dicembre. Poi i posti destinati agli ospiti diventeranno 1.250, “ingabbiati” nella parte di curva sud vicino alla tribuna centrale.
Già, ingabbiati. Il termine è brutto brutto per uno stadio. Specie l’impianto che vogliono all’Udinese calcio. Senza barriere, con soltanto un muretto in plexiglass di un metro e venti a separare il campo dalla prima fila di poltroncine. «Chi si abbonerà lì - spiega il dirigente dell’Udinese - potrà ricevere il “5” da Di Natale o Thereau quando segneranno un gol».
È vero, la distanza tra gli spalti e il terreno di gioco sarà davvero minima. Tanto che è inutile consigliare ai tifosi bianconeri dove abbonarsi il prossimo anno. Ogni posto tra i 18 mila ha una sua peculiarità. In ogni angolo del Friuli la partità si potrà vedere nel migliore dei modi, senza gli strani giochi di prospettive del vecchio stadio, quando in determinati posti della nord si urlava al gol per niente quando la palla girava dalle parti della porta opposta o si prendevano spaventi inutili.
La casa dell’Udinese è pronta. I tifosi non vedono l’ora attraversare i tornelli e tifare per la loro squadra del cuore. Ah, prima c’è il calciomercato. Il propellente giusto per far decollare gli abbonamenti. Magari a quota 18 mila,
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