Ecco il piano per Pafundi, condizionato dal contratto
Il club vuole farlo maturare in fretta in serie C e B prima di metterlo tra i titolari, ma a 16 anni ha potuto vincolarlo solo fino al 2024 e i top club lo corteggiano
UDINE. Ha appena 16 anni, eppure tutti parlano di lui. In Italia, ma anche in Europa.
Simone Pafundi è uno di quei giocatori che catturano immediatamente l’occhio : per come tocca il pallone, per il livello delle giocate.
Certo, ne deve mangiare ancora tanta di pastasciutta, come direbbe Bonucci, ma sembra evidente che l’Udinese si ritrovi in casa uno di quei talenti che nascono con rara frequenza. E infatti alla porta di Gino Pozzo hanno bussato in tanti.
L’ultimo è stato il Napoli con il ds Giuntoli che deve aver toccato anche le corde del cuore della famiglia del ragazzo visto che il papà è originario di Napoli e non ha mai nascosto di essere un tifoso della squadra partenopea. Però a oggi il club friulano non ha nessuna intenzione di privarsi del sedicenne.
Su Pafundi, per il quale si sono già scomodati i top club d’Europa (Real Madrid, Barcellona e Manchester City), l’Udinese ha organizzato un programma ben preciso.
Innanzitutto gli ha fatto firmare un contratto fino al 2024 (impossibile una scadenza più lunga per gli Under 16), lo ha fatto allenare con frequenza negli ultimi mesi della passata stagione con la prima squadra fino a farlo esordire in A nella gara con la Salernitana e adesso sta pensando di mandarlo a giocare in serie B o in serie C.
Il ragionamento di Gino Pozzo e dei suoi collaboratori è chiaro: a quella età va bene allenarsi con giocatori della massima categoria, ma la vera valutazione di un calciatore ce l’hai quando in palio ci sono i tre punti, quando c’è la pressione di una salvezza o di una promozione da conquistare.
Una stagione di calcio “vero” (diciamo la verità, tra una serie C e una Primavera 2 c’è un vero e proprio abisso sotto tutti i punti di vista) può soltanto fare bene a Simone che peraltro quasi sicuramente Sottil inserirà nella lista dei convocati per il ritiro estivo in modo da poterlo vedere all’opera. Se cessione in prestito ci sarà, avverrà soltanto negli ultimi giorni di calcio mercato (i battenti chiudono il 1º settembre).
Per il momento non è stata imbastita alcuna trattativa, di sicuro l’Udinese vuole che il ragazzo metta nelle gambe minuti e nella testa esperienza. Facile immaginare che Pozzo si possa rivolgere a qualche club con il quale i rapporti sono buoni o con il quale ci sono già delle trattative in corso d’opera (l’Ascoli?).
Considerato che l’Udinese ha potuto sottoscrivere un contratto con Pafundi solo fino al 2024, questo significa che l’Udinese potrebbe inserirlo nella sua rosa solo nella stagione successiva (’23-’24), quella appunto che lo porterà a scadenza di contratto.
Il rischio, quindi, di vederlo partire già tra un anno per non perderlo a parametro zero non è così campato per aria.
L’augurio è che Pozzo con la famiglia abbia una sorta di accordo sulla parola e che Pafundi, se continuerà a mantenere le promesse, possa giocare almeno un anno in serie A con la squadra che l’ha fatto crescere: l’Udinese.
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