Ecco qui l’incompiuta Udinese

L’unica novità è Colantuono che giocherà con il 3-5-2. Si ripartirà davvero da Guilherme?
CAGLIARI, ITALY - SEPTEMBER 02: Stefano Colantuono coach of Atalanta during the Serie A match between Cagliari Calcio v Atalanta BC at Stadio Sant'Elia on September 2, 2012 in Cagliari, Italy. (Photo by Enrico Locci/Getty Images)
CAGLIARI, ITALY - SEPTEMBER 02: Stefano Colantuono coach of Atalanta during the Serie A match between Cagliari Calcio v Atalanta BC at Stadio Sant'Elia on September 2, 2012 in Cagliari, Italy. (Photo by Enrico Locci/Getty Images)

UDINE. Guardi il nuovo Friuli che abbraccia ormai per trequarti l’intera struttura, e non puoi fare a meno di pensare che anche l’allestimento della formazione bianconera è in attesa di essere completato. Nessun dubbio sul fatto che i termini di consegna “chiavi in mano” promessi a tifosi e tecnico saranno rispettati, ma a nove giorni dal raduno l’Udinese conta solo l’acquisto dell’iracheno Ali Adnan, peraltro ancora da ufficializzare, e una serie di nomi sull’agenda dei Pozzo. Da Guidetti a Mitroglou, da Pepe a Sau, da Bressan a Benalouane, la fantasia dei tifosi può correre, o incespicare, ma la realtà è che l’Udinese attuale è ancora la stessa lasciata da Stramaccioni.

Progettista. Tuttavia, non vanno trascurati due punti; lo zero alla voce cessioni, e il cambio di mister. Colantuono non sarà “loco” come il Bielsa che ha trasformato il Marsiglia, tanto per citare l’ultimo esempio più calzante a riguardo, ma ha dei punti fermi che possono far fare la differenza all’Udinese, e che a Bergamo sono stati evidenziati negli anni. Prendiamoli in esame reparto per reparto, contestualizzandoli con le forze attuali e i rinforzi auspicati. Il tutto, premettendo la volontà del tecnico di adottare il 3-5-2 come modulo di partenza.

Difesa. Il “Cola” la vuole compatta, fisica e reattiva, e per renderla tale sottopone il reparto a esercitazioni “a pressione”. L’identikit di Molla Wague ricalca le prerogative tecniche di muscolarità ed esplosività preferite dall’allenatore romano. Danilo è l’esperienza con piede per l’impostazione, e un altro centrale “fisicato” può arrivare dal Gremio, col classe ’93 Matheus Bressan munito di passaporto comunitario. Piris, come terzo centrale, è il piccolo jolly “rompino” che non fa mai giocare una palla pulita all’avversario di turno. Poi c’è Heurtaux, e se partirà il francese il nome caldo porta a Yohan Benalouane, il tunisino dell’Atalanta.

Centrocampo. È sulle corsie esterne che Colantuono cerca di fare la differenza, ricorrendo anche agli esterni alti col piede invertito, come Estigarribia e Gomez all’Atalanta, dove però si giocava a quattro e l’esterno alto era protetto dal terzino. Giocando a cinque l’esterno è invece solito sciropparsi l’intera fascia, e quindi servono gamba e qualità. Widmer, oppure Edenilson nel caso rientri dal Genoa, vanno bene a destra, e andrebbe bene pure Simone Pepe.

A sinistra è stato preso l’iracheno Ali Adnan (resterà?), mentre Gabriel Silva e Pasquale dovrebbero partire. Non rientrerà Al Alhassan, vicino ai belgi del Mouscron. Ma attenzione all’idea Kone, da piazzare largo a sinistra. Il cuore della mediana, volutamente dinamica e muscolare, adesso vede Guilherme (e se convincesse Verre?) con Allan e Badu mezz’ali da inserimento.

Attacco. Colantuono ha spesso utilizzato anche la formula (1-1), col piccolo Moralez alle spalle del più robusto Denis, ma negli anni si ricordano anche “fisici” in coppia (Ventola-Zampagna) e l’uso del trequartista (Doni). L’Udinese sta trattando per Mitroglu, piacciono Sau e Guidetti, ma al momento le certezze sono Di Natale e Thereau.

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