Egan avverte Damiano (scherzando): «Bravo, ma nella crono di Milano però vai piano»
La maglia rosa vede il trionfo e applaude il rivale. Poi pensa alla sua Colombia: “Voglio dare una gioia alla mia gente che sta soffrendo”.
ALPE MOTTA. Appunti di Egan Bernal che vede ormai il traguardo di Milano in rosa. Pagina uno: differenze tra la vittoria del Tour 2019 e questo Giro. «Quella fu a sorpresa non ero partito per quella Grande Boucle per vincere, il capitano era Thomas. Qui ho preso la maglia rosa presto e l’ho costruita pezzo dopo pezzo. Ora manca un ultimo tassello a Milano».
Pagina due, la crono: «Non sono uno specialista e per non affaticare la schiena dolorante ho fatto solo pochi allenamenti con la bici da crono prima del Giro. So, però, che ho un bel vantaggio, 1’50” su Caruso, e che alla fine della terza settimana conta la forza che hai nelle gambe piuttosto che l’attitudine. Dovrò dare il massimo».
Pagina tre, l’attacco di Caruso: «Ho sempre avuto una squadra compatta, sapevo di aver un bel vantaggio, ma quando è scattato Caruso un po’ di apprensione c’era, era pur sempre il secondo in classifica: e se mi fosse accaduto qualcosa?».
Pagina 4, il più bello: «Sono strafelice per Damiano, fare il gregario se hai gambe come lui è da uomo vero, si merita di vivere questo momento e poi è stato impeccabile: attacco perfetto e vittoria di trappa. Gli chiedo, però, di non andare troppo forte nella crono». Ride e di gusto, mentre alla conferenza stampa del dopo gara ha proprio vicino il vincitore di tappa. Quinto e ultimo foglio degli appunti, che dà spessore al personaggio: «Voglio dare una gioia alla mia gente della Colombia che sta soffrendo molto». C’è molta tensione dall’altra parte dell’Oceano. Il giovane Bernal lo sa e se ne ricorda. Da campione.
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