Egan avverte Damiano (scherzando): «Bravo, ma nella crono di Milano però vai piano»

La maglia rosa vede il trionfo e applaude il rivale. Poi pensa alla sua Colombia: “Voglio dare una gioia alla mia gente che sta soffrendo”.

Antonio Simeoli, Inviato All'Alpe Motta
Egan Bernal sul podio con la maglia rosa
Egan Bernal sul podio con la maglia rosa

ALPE MOTTA. Appunti di Egan Bernal che vede ormai il traguardo di Milano in rosa. Pagina uno: differenze tra la vittoria del Tour 2019 e questo Giro. «Quella fu a sorpresa non ero partito per quella Grande Boucle per vincere, il capitano era Thomas. Qui ho preso la maglia rosa presto e l’ho costruita pezzo dopo pezzo. Ora manca un ultimo tassello a Milano».

Pagina due, la crono: «Non sono uno specialista e per non affaticare la schiena dolorante ho fatto solo pochi allenamenti con la bici da crono prima del Giro. So, però, che ho un bel vantaggio, 1’50” su Caruso, e che alla fine della terza settimana conta la forza che hai nelle gambe piuttosto che l’attitudine. Dovrò dare il massimo».

Pagina tre, l’attacco di Caruso: «Ho sempre avuto una squadra compatta, sapevo di aver un bel vantaggio, ma quando è scattato Caruso un po’ di apprensione c’era, era pur sempre il secondo in classifica: e se mi fosse accaduto qualcosa?».

ANSA/LUCA ZENNARO
ANSA/LUCA ZENNARO

Pagina 4, il più bello: «Sono strafelice per Damiano, fare il gregario se hai gambe come lui è da uomo vero, si merita di vivere questo momento e poi è stato impeccabile: attacco perfetto e vittoria di trappa. Gli chiedo, però, di non andare troppo forte nella crono». Ride e di gusto, mentre alla conferenza stampa del dopo gara ha proprio vicino il vincitore di tappa. Quinto e ultimo foglio degli appunti, che dà spessore al personaggio: «Voglio dare una gioia alla mia gente della Colombia che sta soffrendo molto». C’è molta tensione dall’altra parte dell’Oceano. Il giovane Bernal lo sa e se ne ricorda. Da campione.

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