Europei indoor: Trost si ferma a 1,94, Tamberi medaglia d’argento

L’atleta pordenonese alla fine è giunta sesta, in una gara dominata dalle ucraine. C’è ancora la possibilità di ottenere la misura minima per le Olimpiadi di Tokyo
Torun (Polonia), 4-7 /03/ 2021 Campionati Europei Indoor di Atletica Leggera - EAA European Athletics Indoor Championships - Foto Giancarlo Colombo/A.G.Giancarlo Colombo
Torun (Polonia), 4-7 /03/ 2021 Campionati Europei Indoor di Atletica Leggera - EAA European Athletics Indoor Championships - Foto Giancarlo Colombo/A.G.Giancarlo Colombo

PORDENONE. Sognava il podio ma, a conti fatti, sarebbe stato davvero molto difficile raggiungerlo. Poteva però valere qualcosa di più. Ed è per questo che non può essere del tutto soddisfatta.

Con un balzo a 1,92 Alessia Trost ha chiuso al sesto posto i campionati Europei indoor di Torun. Sulla pedana polacca, la 28enne (compie oggi gli anni) di Pordenone si è fermata nel salto in alto dopo tre nulli a 1,94: una misura, quest’ultima, che sembrava avere sulle gambe ma che non è riuscita a trasformare in realtà.

Poteva centrare il quinto posto (di Daniela Stanciu, con 1,92 come lei ma senza errori), il quarto (di Yuliya Levchenko, con 1,94), ma non era in grado attualmente di arrivare tra le prime tre.

A conquistare la medaglia di bronzo con 1,96 è stata la finlandese Ella Junnila, capace del nuovo primato nazionale; al secondo posto è arrivata Iryna Heraschchenko (Ucraina) con 1,98 (nuovo record personale) mentre il titolo è andato come da pronostico all’altra ucraina, Yaroslava Mahuchikh, protagonista dell’Udin Jump Devolopment, che ha agevolmente superato i 2 metri per poi tentare (e sfiorare all’ultimo tentativo) i 2,07.

Per quest’ultima, che ha soli 19 anni, centrare la vittoria è stata una passeggiata. Allo stato attuale è davvero di un altro pianeta rispetto alle rivali ed è la favorita numero uno per vincere i Giochi Olimpici di Tokyo.

Non è ancora in possesso del minimo per saltare in Giappone la Trost, che a Torun non ha trovato l’1,96 richiesto (anche se lo potrà trovare durante la parentesi estiva).

Entrata in pedana a 1,80, l’azzurra è salita sino a 1,89 senza commettere alcun errore. A 1,92 il primo tentennamento, quindi il balzo giusto al secondo tentativo. A 1,94 non ha trovato la spinta giusta per eguagliare almeno il primato stagionale.

Per arrivare sul podio doveva centrare 1,96 alla prima: troppo, per lei, ora. L’ha detto la sua annata outdoor, in cui si è stabilizzata sopra l’1,90 senza però trovare il guizzo a una quota superiore all’1,95. Rimane tuttavia una prima parte di 2021 di cui può comunque essere soddisfatta.

Rispetto al 2020 ha compiuto dei passi in avanti, per non parlare della parentesi al coperto del 2019 in cui non era neppure riuscita a centrare la finale ai campionati Europei di Glasgow.

Sicuramente all’aperto servirà qualcosa in più: prendere parte alla seconda edizione dei Giochi Olimpici dopo quella di Rio è l’obiettivo minimo. Dalla sua il tempo e una base su cui lavorare per poter centrare il traguardo.

Per l’Italia i campionati Europei di Torun si sono chiusi con una medaglia d’oro (quella di Jacobs, allenato dal goriziano Paolo Camossi sui 60), una d’argento e una di bronzo. A conquistare quest’ultime due sono stati Gianmarco Tamberi nel salto in alto e Paolo Dal Molin nei 60 ostacoli.

Il primo, favorito della vigilia, si è dovuto inchinare soltanto a un grande Maksim Nedasekau, capace all’ultimo tentativo disponibile di volare a 2,37 e stabilire il primato personale di tre centimetri.

Gimbo è “rimasto” a 2,35, cogliendo il secondo posto dopo il titolo di due anni fa di Glasgow. Dal Molin ha chiuso con 7’’56, ottenendo la seconda medaglia nella specialità a otto anni di distanza dall’argento di Goteborg.

Per gli azzurri il dodicesimo posto assoluto nel medagliere. Davanti a tutti, in questa classifica, si sono piazzati i Paesi Bassi con quattro ori, un argento e due bronzi. —

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