L’ex portiere Ballotta, esempio di longevità tra i pali, tranquillizza l’Udinese: «Fidatevi di Padelli»
Estremo difensore della Lazio fino a 44 anni, applaude il veterano bianconero che è stato protagonista contro il Parma nella sua prima gara da titolare in stagione: «Si è fatto trovare pronto, all’Olimpico può giocare tranquillamente dall’inizio»

Dall’alto della sua esperienza, visto che è sceso in campo in Serie A l’ultima volta a più di 44 anni, ha potuto giudicare la prestazione di Daniele Padelli, titolare in quello che è stato il suo ruolo a 39 anni, 4 mesi e 4 giorni. A riguardo non può esserci una opinione più qualificata della sua.
Marco Ballotta, mito del calcio italiano per la sua longevità, ha però ampliato lo sguardo: l’ex portiere, tra le altre, di Inter e Lazio ha analizzato la partita di lunedì 10 marzo tra i biancocelesti e l’Udinese, sottolineando come entrambe le squadre siano moralmente al loro massimo. «Vincerà chi sbaglierà di meno», ha affermato l’attuale presidente del Terre di Castelli, formazione dell’Eccellenza emiliana il cui allenatore è una gloria dei friulani, Maurizio Domizzi.
Ballotta, partiamo da qui: come si sta comportando in panchina l’ex difensore bianconero?
«La scorsa stagione abbiamo sfiorato con lui la promozione in Serie D. Ora ci stiamo riprovando (la squadra è quarta in classifica nel girone A, ndr). Sono contento di come sta facendo, ora contiamo di chiudere in bellezza il triennio di collaborazione».
Sino al 2022 lei era stato tesserato per il Castelvetro, una delle società che ha poi dato vita al Terre di Castelli, come terzo portiere. Aveva 58 anni. A proposito, è sorpreso dalla prestazione col Parma di Padelli?
«I “vecchietti” sono sempre competitivi e affidabili! Si sfrutta l’esperienza. Padelli è stato molto bravo, si è fatto trovare pronto e non è facile avendo giocato molto tempo prima la sua ultima gara ufficiale. Di partite, però, nella sua carriera, ne aveva disputate tante. E questo permette di fare la differenza. Si sfruttano le capacità di lettura dell’azione e del gioco. Aggiungo anche che, se a quasi quarant’anni, sei ancora a quel livello, vuol dire che hai delle qualità».
Tra l’altro è stato protagonista di un paio di parate che hanno permesso all’Udinese di conservare il vantaggio.
«Gli interventi sono importanti, ma io guardo soprattutto come un portiere guida la difesa. Devi essere bravo a comunicare con la linea che si trova di fronte a te, col dialogo subentra la fiducia dei compagni. Dalla porta vedi come si sviluppa il gioco e devi essere veloce a leggere la varie situazioni. Ho visto Padelli fare tutto questo. La comunicazione è sempre stata per me una prerogativa. Ora vedo pochi estremi difensori guidare il reparto arretrato».
A difendere la porta dell’Udinese all’Olimpico potrebbe esserci nuovamente Padelli?
«Può tornare tranquillamente in campo con la Lazio. Dispiace a questo punto non tornare a giocare, per quanto penso che lui sappia quale sia il suo ruolo all’interno della rosa».
Lasciando un attimo da parte il tema portieri e longevità e parlando dei bianconeri, come giudica sinora il campionato della squadra di Runjaic?
«Penso che l’Udinese stia meravigliando tutti. Sta dando fastidio a ogni rivale, vincere al suo cospetto è davvero faticoso. Ora arriva lo scontro con la Lazio, che ha vinto un incontro delicato col Milan ma non solo. Ha disputato una prestazione positiva, in particolare nel primo tempo».
È uno scontro che profuma un po’ d’Europa, visto che i friulani vogliono provare a inseguire il sogno coppe per quanto sia complicato…
«Sicuramente si affrontano due formazioni che, dal punto di vista morale, sono al cento per cento. Forse i bianconeri sono un più freschi rispetto ai biancocelesti, che hanno disputato più gare. La Lazio dall’altro lato sta lottando per la posizione in Champions League con la Juventus. All’Olimpico vincerà chi sbaglierà di meno».
I pali della formazione di Marco Baroni li difende a proposito un friulano di Pasiano di Pordenone ed ex Udinese, Ivan Provedel.
«Le sue due prime stagioni in maglia Lazio sono state ottime, mentre in questo campionato si sta esprimendo a fasi alterne. Ci sta, si tratta di momenti. Un portiere si valuta da come reagisce alla difficoltà: in questo Donnarumma è forte. Quando commette un errore va avanti, non viene condizionato da questo».
La Lazio ha un “vecchietto” terribile come Pedro: è il giocatore di movimento più anziano sceso in campo in A con i suoi 37 anni, 7 mesi e 2 giorni.
«Un elemento di questo tipo serve a ogni squadra. Inoltre sei tu che a un certo punto devi dimostrare, non conta quanto hai fatto in precedenza. Quello rappresenta il vero stimolo, così come è stimolante lavorare coi giovani».
Ballotta, qual è il segreto della longevità?
«Divertirsi durante gli allenamenti. Io non avrei mai smesso di allenarmi, perché mi divertivo. Inoltre io cercavo sempre di migliorare. Se, nel caso di Padelli, si sente ancora bene fisicamente e mentalmente e, inoltre, viene considerato un elemento importante nello spogliatoio, può ancora andare avanti nella sua carriera».
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