«Felipe non si era mai staccato dal Friuli»

UDINE. È sicuramente uno dei più amati dell’Udinese, ma sono due soprattutto le persone più felici del suo ritorno a “casa”, Caterina Gobetti e la piccola Beatrice, cioè la moglie e la figlia di Felipe. La signora Dal Bello, tra l’altro, è una friulana doc e sulle radici da dare alla sua famiglia ha le idee molto chiare.
«Ha viaggiato molto Feli in questi anni, ma tutto sommato non si era mai staccato dal Friuli. Qui è sempre rimasta la nostra base e lo sarà anche per il futuro. Quando è arrivata la chiamata dell’Udinese è stato emozionante».
Ma avevate il sentore che la società si sarebbe fatta sentire, o è stata una sorpresa?
«È successo tutto velocemente, negli ultimi due giorni del mercato. Feli aspettava risposte sia dall’estero sia dall’Inter stessa, poi è arrivata la telefonata dell’Udinese e lui era davvero emozionato. È stato anche fortunato di essere riuscito a parlare direttamente con Gino Pozzo. È stata una trattativa lampo».
E lei, Caterina, come ha vissuto questo ritorno a casa?
«Sono felice, anche se ho pensato subito che dovevo comprare un armadio. Ormai ero così abituata al fatto che tutte le sue cose erano sempre in valigie e scatoloni che mi ero appropriata dell’armadio di casa. Ma a parte queste battute, sono molto felice anche perché può vivere anche tutti gli aspetti delle attività che sto portando avanti. Praticamente ogni giorno ora è in negozio...».
Quindi Felipe la segue da vicino. Ma l’aiuta?
«Moltissimo. Durante l’estate ha fatto il magazziniere per aiutarmi negli allestimenti dei matrimoni, delle piccole fiere cui partecipiamo, e per gestire il negozio di via Mantica. È stato molto bravo e ho deciso di promuoverlo a capo magazziniere».
Quindi ha già un impiego pronto per quando deciderà di smettere di giocare.
«È bravissimo e velocissimo, non potrei desiderare nessun altro in quel ruolo. Ma la verità è che la vediamo in maniera diversa sul suo futuro: la mia famiglia ed io pensiamo che la sua strada sia quella di allenare, ma lui non la pensa così. Vedremo, vorremmo entrambi però che la sua carriera finisse a Udine, poi cosa farà non importa, basta che resti qui con me e Bea».
A proposito di Beatrice, come vive il ritorno del suo papà a tempo pieno?
«È felicissima, perché lui la accompagna praticamente sempre a scuola, a volte la va prendere, giocano... Sono stupendi».
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