GATTO PANCRAZIO ADESSO È FAMOSO ANCHE A LONDRA

The cat is on (top of) the table. Non ce ne voglia Antonio Conte, se per celebrare il suo Chelsea giochiamo con la prima cosa che insegna la maestra d’inglese, quella che non serve a niente ma che sa chiunque, e la parodia de “Gli Autogol”, quelli che prendono in giro il buon Antonio per il trapianto di capelli dando vita al “parrucchino” diventato per tutti “il gatto Pancrazio”. Con l’aggiunta delle paroline fra parentesi nella prima frase, il gatto non è più sopra il tavolo ma... in testa alla classifica. Scherzi a parte, giù il cappello di fronte all’ex ct azzurro. Dopo due sconfitte pesantissime contro Liverpool e Arsenal e le voci di un possibile esonero, sono arrivate sei vittorie consecutive, addirittura senza gol al passivo. Il Chelsea ha conquistato la vetta solitaria della Premier League e Conte il calcio inglese, che già l’aveva messo alla gogna dopo i risultati altalenanti dei primi mesi.
Il pugliese ha scritto il manuale dell’allenatore camaleonte – ormai possiamo dire “camaleconte” – in grado di adattarsi alla rosa a disposizione e trasformare un giocatore normale in un top player. È successo alla Juventus nel 2011, quando il 4-2-4 di partenza si evolse nel 3-5-2 che ancora oggi è alla base dei successi bianconeri. Nello scorso Europeo, invece, una delle rappresentative azzurre più deboli umiliò la Spagna e uscì soltanto ai rigori con la Germania, facendo innamorare il popolo italiano. Quest’anno, l’avvio di stagione sulla panchina del Chelsea ricalca il primo anno juventino: senza le competizioni europee, le energie sono tutte riversate sul campionato, e il 4-2-4, idea di base in agosto, è stato rimodellato in un 3-4-3 cucito alla perfezione sulla sua nuova squadra. Nella conferenza di presentazione a Londra, Conte disse testuali parole: «L’allenatore deve essere un sarto». Un uomo di parola. Ha rivitalizzato un gruppo logoro, ha riportato Diego Costa, capocannoniere, e Hazard sui livelli dei top mondiali, ha riscoperto giocatori finiti del dimenticatoio. Su tutti Victor Moses, trattato dai Blues come pedina di scambio per anni, oggi titolare indiscusso della fascia destra di Stamford Bridge. Dopo Juventus e Nazionale, l'effetto-Conte ha contagiato anche la parte blu di Londra. «È la Premier più competitiva di sempre, noi abbiamo intrapreso la strada giusta e lotteremo per conquistarla», ha detto dopo la vittoria di Middlesbrough.
E adesso arriva la prova del nove: sabato alle 18.30 il derby con il Tottenham, nel turno successivo la visita al Manchester City di Guardiola. Lo snodo della stagione. Se il Chelsea lo supera restando lassù, diventa la squadra candidata numero uno al titolo.
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