Gesteco, a Brindisi la partita si vince sotto le plance

I pugliesi sono in gran forma, ma dovranno fare i conti con diverse assense. Si preannuncia decisivo il duello tra i lunghi

Gabriele Foschiatti
Capitan Rota durante l'ultimo match contro Torino
Capitan Rota durante l'ultimo match contro Torino

Primo scontro diretto alle porte per la Gesteco Cividale, che domenica 30 marzo alle 12 affronterà la Valtur Brindisi.

Una sfida in cui si preannuncia decisivo il ruolo dei lunghi, con entrambe le squadre che nell’ultimo periodo hanno avuto delle difficoltà sotto le plance, seppur per motivi diversi.

Il rullino di marcia dei pugliesi è impressionante (9 vittorie nelle ultime 11 gare giocate) e colpisce ancor di più tenendo conto delle assenze che limitano le rotazioni di coach Piero Bucchi. Giovanni Vildera, 5 titolare nei piani di inizio stagione, sarà ancora indisponibile a causa della lesione muscolare rimediata a febbraio, così come Niccolò De Vico, la cui stagione è già terminata dopo l’intervento di sutura del menisco.

Emergenza quindi nel reparto lunghi, con i soli Ogden, Radonjic e Del Cadia rimasti a disposizione.

Eppure la Valtur nell’ultima uscita ha saputo gestire la situazione sotto le plance (32-33, 3-9 il computo dei rimbalzi offensivi) contro un reparto dal tonnellaggio massivo come quello di Cantù, confermandosi una squadra piena di risorse. La situazione in casa cividalese è diversa.

I problemi di infortuni sono rientrati e la squadra di Stefano Pillastrini ha finalmente avuto modo di recuperare le forze e lavorare in palestra.

L’obiettivo è ritrovare la circolazione di palla che è mancata nelle ultime uscite, fondamentale per innescare i lunghi. Contro Verona e Torino i friulani hanno trovato rispettivamente solo 20 e 18 punti in area, troppo pochi negli equilibri dell’attacco ducale.

Al PalaPentassuglia bisognerà voltare pagina per vincere, approfittando delle assenze tra i pugliesi. Non capiterà spesso di vedere Dell’Agnello fermarsi a soli 2 punti realizzati (la media stagionale dice 12), come Ferrari fermo a 0. I due hanno accusato un inevitabile calo, d’altronde sono stati i più utilizzati nell’arco dell’anno, con picchi di forma difficili da mantenere per 8 mesi filati.

Il riposo avrà fatto bene a Miani – che per via del lungo infortunio non è ancora al top della forma; l’assenza di turni infrasettimanali da qui ai playoff gli farà bene. In crescita anche Berti: l’impatto difensivo e a rimbalzo è tornato ad essere importante, ora serve più continuità a livello realizzativo. 

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