Gesteco, volata con Mastellari: «Buttiamo via la negatività»

La guardia di Cividale è tornata dall’infortunio: «Una settimana di lavoro per ripartire»

Gabriele Foschiatti
Martino Mastellari è tornato dopo il lungo infortunio (foto Petrussi)
Martino Mastellari è tornato dopo il lungo infortunio (foto Petrussi)

Alla vigilia della tappa conclusiva di questo Giro d’Italia che è stato il primo campionato di A2 a 20 squadre degli ultimi anni, la Gesteco Cividale si gode finalmente il rientro di Martino Mastellari.

Il numero 8 è reduce da un infortunio alla spalla che lo ha tenuto a lungo lontano dal parquet, prima del suo ritorno nelle ultime due gare contro Verona e Torino. Ci siamo fatti raccontare questo momento complicato e l’immediato futuro, ora che il peggio sembra finalmente alle spalle.

Mastellari, come è stato dover assistere da spettatore alla finale di Coppa Italia?

«Bruttissimo. Credo di essermela guadagnata assieme ai compagni, purtroppo però quest’anno mi è capitato un infortunio dietro l’altro».

Crede vi portiate dentro ancora degli strascichi, da quella partita e questo periodo?

«Durante questa stagione tutte le squadre hanno avuto dei cali: c’è chi è partito malissimo e si è ripreso, come chi è partito forte e poi è calato. È inevitabile, sta poi alla bravura delle squadre affrontare nel modo giusto queste situazioni. Verona e Torino non ci hanno preso nel nostro momento migliore, ora abbiamo una settimana di lavoro per tornare a giocare il nostro basket».

Com’è il clima in spogliatoio?

«Buono. È chiaro che a nessuno fa piacere perdere, ma siamo un gruppo molto unito, sappiamo affrontare le sconfitte tutti insieme. È ovvio che non c’è più l’entusiasmo delle 9 vittorie consecutive, ma non ci lasciamo certo andare allo sconforto. Riuscire a rimanere positivi aiuta ad esserlo anche in campo».

Tornando invece a lei, quanto le è mancato scendere in campo?

«Mi è mancato tantissimo. Non avevo mai avuto un infortunio così lungo, sono arrivato a 46 giorni di fermo. Avevo voglia di giocare, forse ho voluto un po’ strafare. Il giorno prima di Verona avevo fatto solo 10’ di allenamento, con Torino 40’, si è visto che ero fermo da tanto. Questa è la prima vera settimana di allenamento con i compagni: devo recuperare il ritmo di gioco. A livello fisico sto meglio di quanto pensavo, soprattutto a livello aerobico e atletico. Sono proprio le dinamiche di campo che mi mancano, ma quelle si allenano solo giocando».

Vi aspettano 3 scontri diretti. Quale sarà la chiave per ripartire col piede giusto?

«La chiave è mettere tutto. Giocare con la testa, in maniera serena senza farsi prendere dalla negatività. In questo momento in cui tutti sono poco brillanti vince chi ha più voglia, chi fa un errore in meno, chi recupera una palla di più».

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