Giro d’Italia 2024 in Friuli: appuntamento il 24 maggio con la Mortegliano-Sappada

Una tappa trabocchetto piazzata a tre giorni dalla fine: con il Passo Duron sarà spettacolo. La presentazione ufficiale il 13 ottobre a Trento

Antonio Simeoli
Dopo il successo della tappa del Lussari alla fine di maggio, nel 2024 il Giro d’Italia ritornerà in Friuli con la Mortegliano-Sappada, terzultima frazione della corsa rosa che sarà presentata il 13 ottobre a Trento (foto Petrussi)
Dopo il successo della tappa del Lussari alla fine di maggio, nel 2024 il Giro d’Italia ritornerà in Friuli con la Mortegliano-Sappada, terzultima frazione della corsa rosa che sarà presentata il 13 ottobre a Trento (foto Petrussi)

UDINE. Segnatevi questa data. Anzi, già che siamo segnatevene due di date. La prima è quella più attesa dagli appassionati di ciclismo italici in autunno, quella cioè della presentazione del Giro d’Italia.

La corsa rosa, quest’anno assieme all’edizione femminile, che per la prima volta sarà organizzata da Rcs, sarà presentata venerdì 13 ottobre a Trento nel corso del Festival dello sport, felice intuizione della “rosea” che da sempre organizza la corsa rosa. Del resto mai sede fu più indicata visto che, possiamo dirvelo per certo, anche quest’anno, per la terza edizione di fila, la corsa rosa si concluderà a Nord Est con il Veneto più del Trentino Alto Adige, grande protagonista ma con, nel panino, diciamo così, un succulento ripieno di Friuli.

Ve l’avevamo anticipato al termine del Giro 2023, decisosi sul Lussari, con il leggendario sorpasso nella crono di Roglic a Thomas, che il Friuli sarebbe stato protagonista ancora. Poi era arrivata la conferma che nel 2024 ci sarebbe stata una tappa con partenza a Mortegliano e arrivo a Sappada, con i sopralluoghi nel paese del campanile più alto d’Italia a pochi giorni dalla terribile grandinata che lo ha colpito in luglio e la conseguente carica di energia positiva per tutta la comunità così duramente colpita. Ora possiamo di dirvi che quella trappola ha una data. Peraltro non banale.

Salvo stravolgimenti dell’ultim’ora, oppure conferme sulla partecipazione di un grande big che potrebbe indurre gli organizzatori a cambiare qualcosa, la frazione si correrà interamente sulle strade del Fruli venerdì 24 maggio, quindi a due tappe dalla fine di una corsa che, molto probabilmente, partirà da Torino il 4 maggio.

Venerdì 24 maggio, dunque, dopo una frazione dura di montagna in Veneto e prima dell’ultimo assalto alle dolomiti prima del trasferimento a Roma, location ideale e confermatissima dopo il successo di fine maggio, per chiudere l’avventura in rosa numero 107. Il ago di Santa Croce, a un passo dal Friuli, sarà la partenza della tappa decisiva, l’arrivo nel Vicentino (Monte Grappa?).

Mortegliano-Sappada, dunque “nel panino” tra due tapponi, e quindi classica frazione trabocchetto, molto più di di Castelmonte nel Giro 2022, l’ultima guidata sul campo dal compianto Enzo Cainero, che, pur spettacolare, dal punto di vista tecnico, si rivelò troppo “aperitivo” della Marmolada del giorno dopo con i big più intenti a controllarsi che a darsi battaglia.

No, se, come sembra, al Monte Rest verrà preferita la scalata all’impegnativo, ancorchè breve, Passo Duron (ricorderete aperitivo allo Zoncolan di Basso nel 2010), che collega Paularo e la Val d’Incaroio all’Alta Vallde del But, con successiva scalata della Sella Valcalda prima di Forni Avoltri e del muro che porta a Cima Sappada, la frazione sarà impegnativa.

Da non sottovalutare, anche perchè. al Giro 1987 quelle strade (all’epoca prima della Sella Valcalda fu scalato proprio il Rest) entrarono nella storia del Giro per il celebre “golpe” di Roche nei confronti della maglia rosa Visentini, che verso Sappade perse testa e Giro. Paolo Urbani, erede di Enzo Cainero al timone delle tappe in Fvg, sta intensificando i contatti con le amministrazioni comunali coinvolte e naturalmente con Rcs.

Dal “maestro” ha imparato l’arte del “non dire”. Certo che, a due giorni dalla fine della corsa, riavere una frazione del Giro, con tutti i rimandi di sociali (la partenza da Mortegliano che rialza la testa) e storici (il 24 maggio e l’arrivo a Sappada, forse dopo un tratto di pista ciclabile accanto al fiume Sacro Piave) del caso , è già un bel successo. Prima che il resto lo facciano i corridori.

Già, i corridori. E se in queste settimane il corteggiatisssimo Tadej Pogacar decidesse di debuttare al Giro già nel 2024? Difficile, vorrà da Vingegaard la rivincita al Tour dopo, ma se accadesse Rcs potrebbe anche bussare al Friuli per qualcosa di più di una frazione“nel panino” di due tapponi. Se son rose, tanto per restare in tema, fioriranno.

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