Il gol perduto: l’Udinese fa troppa fatica a segnare
Troppa difficoltà in fase offensiva per mister Runjaic, friulani a secco anche contro la Juventus: nelle ultime nove giornate la miseria di 4 reti, l’attacco è soltanto il 13º del campionato

Da una parte gli infortuni e le squalifiche che hanno impedito all’Udinese di andare in gol a Torino e spaventare così la Juventus, dall’altra la prestazione che «non mi è piaciuta», tanto per citare le parole utilizzate a caldo da Kosta Runjaic, in sottofondo, o meglio, all’orizzonte le mosse del club che dovrà tenere conto delle difficoltà della squadra in zona gol, visto che dalla metà di marzo, dopo il pareggio per 1-1 firmato Florian Thauvin, nelle successive nove partite la Zebretta ha realizzato soltanto quattro reti.
Il gol perduto, quel “filo” che si è spezzato con l’infortunio persistente del numero 10, è un tormento per chi deve valutare il peso delle motivazioni che hanno inceppato la macchina bianconera che adesso, a livello di pura contabilità, è scesa sotto l’11ª posizione in classifica, occupata assieme al Torino.
Con i granata allenati da Paolo Vanoli i bianconeri condividono anche gli stessi numeri nel bottino, 39 gol, ma un paio di formazioni alle spalle, Parma (41) e Cagliari (40), hanno segnato più della squadra di Runjaic che quindi è il tredicesimo attacco della Serie A.
Una discesa senza freni. Nessun centro contro Verona, Genoa, Milan, Torino, Bologna e Juventus, due reti a Cagliari che hanno portato l’unica vittoria di questo ciclo finale del campionato, una con Inter e Monza che non hanno inciso sulla classifica dell’Udinese.
Se poi si guardano i tabellini dei singoli incontri si capirà che l’incidenza degli attaccanti si restringe alla rete ininfluente di Lorenzo Lucca contro i brianzoli, l’ultima in ordine di tempo realizzata dall’Udinese, mentre Oier Zarraga e Thomas Kristensen, un centrocampista e un difensore, hanno firmato la vittoria in Sardegna e un altro centrale, Oumar Solet, ha messo a segno il gol della speranza (vana) nella San Siro nerazzurra.
Insomma, la flessione di Lucca coincide con l’assenza di Thauvin, considerando che 10 degli 11 centri sono arrivati prima di marzo: questione di “spirito” del centravanti di Moncalieri che potrebbe essersi “seduto” dopo essere andato in doppia cifra o di scarsa qualità negli appoggi del compagno di reparto quanto manca il francese? Di sicuro la coppia era bene assortita, considerando che hanno messo nel sacco degli avversari 19 delle 29 reti bianconere.
E di sicuro questo zoom sulle difficoltà del reparto avanzato è stato fatto proprio dai dirigenti bianconeri e dallo stesso Gino Pozzo che sta già lavorando in prospettiva. Tralasciando le possibili partenze (quella di Lucca e della “meteora” Brenner) e le probabilissime conferme (quelle di Keinan Davis e Iker Bravo), sul tavolo c’è la possibilità di allungare il contratto di Thauvin di un ulteriore anno, ma sarà valutato un innesto capace di incidere in fase realizzativa, magari anche una seconda punta, con un pizzico di rimpianto per quel Gerard Deulofeu che ormai è – ahinoi – un ex giocatore.
Le voci non mancano, come quella sul franco-congolese Afimico Pululu, 26 anni, 21 gol in 52 partite tra il campionato e la coppa di Polonia e la Conference League giocata con lo Jagiellonia. Ma non è l’unica “freccia” che l’Udinese potrebbe far partire nelle prossime settimane.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto