Gruppo, lavoro e abitudine a vincere: ecco perché l’Apu è a un passo dalla promozione

Lo spirito di squadra è uno dei punti di forza dell’Old Wild West. Non ci sono primedonne: pur avendo il miglior attacco, nessuno è nella top 25 nella classifica dei punti individuali

Giuseppe Pisano

“Tony” Hickey e Lorenzo Ambrosin che sorridendo indicano la macchina fotografica a bordo campo al PalaLido. Lo stesso Ambrosin che intervista un divertito “Lollo” Caroti a bordo del pullman che riporta la squadra a Udine dopo il match vinto contro l’Urania. Rei Pullazi che su Instagram si esalta per la nomina di capitan Mirza Alibegovic come Mvp italiano di A2 del mese di marzo.

Sono tre istantanee che raccontano alla perfezione il clima che si respira in questi giorni in casa Apu Old Wild West. La squadra è a un passo dal paradiso, ovvero la serie A, e uno degli ingredienti del mix vincente elaborato da coach Vertemati è lo spirito di gruppo.

Uniti alla meta

Nel roster 2024/2025 non ci sono primedonne (ricordate Isaiah Briscoe?), ma una dozzina di giocatori disposti a sacrificarsi uno per l’altro e a mettere da parte le statistiche personali per arrivare ad una meta ben precisa: la vittoria di squadra. sembra scontato, ma non lo è affatto.

Sono ben otto (su 12) i giocatori che hanno già vinto il campionato di A2. È un requisito che Gracis e Vertemati hanno tenuto in seria considerazione, perché quando si dice “il giocatore Tizio sa già come si vince”, s’intende che conosce bene quanto e quale lavoro ci sia nell’arco dei nove-dieci mesi in cui si disputa un campionato così lungo e logorante.

Equilibrio

La capolista Udine ha il miglior attacco del campionato con 83,4 punti realizzati di media, eppure non ha nemmeno un giocatore nelle prime 25 posizioni della graduatoria individuale, o classifica marcatori che dir si voglia. Il più prolifico è Hickey con 14,6 punti di media, seguito da Alibegovic (13,6) e Johnson (13,4). Poco sotto la doppia cifra troviamo anche Caroti (8,5), Pullazi (7,9), Da Ros (7,8), Ikangi (7,1), Ambrosin (7,1) e Stefanelli (7).

Distribuzione di tiri piuttosto equilibrata, così come quella dei minuti: fra i senior nessuno gioca più di 30 minuti di media (29 per Hickey e Alibegovic), allo stesso modo nessuno scende sotto i 10. Anche l’ultimo arrivato, Simone Pepe, si è ritagliato uno spazio dignitoso (10,1 minuti a gara) allenandosi con serietà e dedizione. Anche questi dettagli raccontano cosa voglia dire essere un gruppo granitico, determinato a “sbranare” gli avversari come a Cremona e Milano.

Autostima

Nel primo anno di Vertemati l’Apu era una squadra piuttosto altalenante, difatti in trasferta faticava molto. Quest’anno c’è stata una svolta, e Lorenzo Caroti lo ha raccontato ai microfoni della Rai al termine della sfida con l’Urania.

Il salto di qualità è stato fatto grazie al successo di Desio contro Cantù a un passo dal Natale, un colpo che ha dato tanta autostima al gruppo bianconero. È anche così che si spiega la continuità di rendimento di Udine, mai sconfitta per due volte di fila in campionato.

C’è grande sicurezza nei propri mezzi, ciò ha permesso di evitare quelle piccole crisi che nell’arco di una stagione capitano a tutte le squadre. Non a quest’Apu d’acciaio, una squadra in missione. 

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