Guidolin: Grande prova non era semplice vincere

Il tecnico resta realista e non si sbilancia sullo sprint per tornare in Europa «Probabilmente bisogna arrivare quinti, ma questo gruppo può provarci»
Foto IPP/Ferraro Simone Udine 20/4/2013 calcio Campionato Serie A 2012-2013. Udinese - Lazio, 33^ giornata. Nella foto: Francesco Guidolin e Vladimir Petkovic. Italy Photo Press - World Copyright
Foto IPP/Ferraro Simone Udine 20/4/2013 calcio Campionato Serie A 2012-2013. Udinese - Lazio, 33^ giornata. Nella foto: Francesco Guidolin e Vladimir Petkovic. Italy Photo Press - World Copyright

UDINE. Tre su tre. «No, quattro: anche quindici anni fa arrivai in Europa con l'Udinese». Sventola soddisfatto i suoi quarti di nobiltà calcistica, Francesco Guidolin, il numero delle volate sostenute - come uno sprinter di razza - per arrivare a giocare nelle coppe. Sì, perchè adesso, in mezzo al gruppone, coperta prima del rettilineo finale, anche stavolta c'è l'Udinese nella volata per l'Europa.

Merito della seconda partita di fila giocata con una verve «internazionale», come da tanto non succedeva alla banda del Guido, troppe volte poco continua (complici anche le assenze) nei primi sei mesi di questa stagione.

«Anche stavolta abbiamo giocato una partita molto bella, veloce, estremamente intensa, con degli spunti individuali bellissimi».

Insomma Guidolin, una risposta di spessore da parte della sua squadra.

«E io do un abbraccio ai miei giocatori. Se riusciamo a ottenere certi risultati, se riusciamo a fare adesso queste partite, lo dobbiamo a questo gruppo. Non era semplice vincere. Continuo ad ammirare molto la Lazio e il suo allenatore. Io ci sono passato, so cosa significa giocare ogni tre giorni. Per questo sapevo che la Lazio avrebbe fatto fatica nella ripresa».

Il succo è che l'Udinese è nel gruppone che si giocherà un posto nelle coppe.

«Servirà avere una condizione importante: ma abbiamo dimostrato di esserci, di avere una squadra in salute. Poi bisognerà vincere più possibile. Non sarà semplice, per più di un motivo. Il primo è che adesso gli interessi si intrecciano: c'è chi punta alla Champions, chi alla salvezza. E poi forse non basterà neppure il sesto posto».

Resta la soddisfazione per essere di nuovo nel gruppo delle squadre in lotta per l'Europa.

«Non solo: con questi sono 181 i punti conquistati in tre anni. Più di 60 di media. Tanti perchè siamo riusciuti ugualmente a coniugare i risultati sportivi con la politica societaria: questo è motivo di grande soddisfazione per il sottoscritto che quando va per strada, lontano dal Friuli, viene riconosciuto come l'allenatore dell'Udinese».

Ora la Lazio, che ha perso lo scontro diretto, le sembra superabile?

«No, non mollerà. L'ho detto: è una squadra che non molla mai: l'avevo vista contro la Juventus avere delle occasioni fino a pochi minuti dalla fine. Ma oggi mi è piaciuto far capire a uno come Petkovic come mai siamo arrivati terzi e quarti nelle stagioni precedenti. All’andata non l’aveva capito».

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