Hanno lo stesso tempo: Hindley e Geoghegan Hart si giocano la corsa nella crono

Al Sestriere cede Kelderman. Vince l'inglese, l'australiano è in rosa per 86 centesimi. Domenica 15 km decisivi a Milano

SESTRIERE. Una sfida all’ultimo secondo, pazzesca, in una Milano blindata causa Covid. Jai Hindley (Sunweb), la nuova maglia rosa, partirà nella crono finale per ultimo, ma con lo stesso tempo di Teo Geoghegan Hart (Ineos), che l’ha battuto allo sprint al Sestriere al termine di un duello da brividi, riscatto (parziale s’intende) dopo l’ammutinamento dei corridori di venerdì.


Sono giovani, talentuosi, sono la nuova era del ciclismo con i vari Tadej Pogacar, Marc Hirschi,Remco Evenepoel e anche il portoghese Joao Almeida (Deceuninck), che ha chiuso la tappa con un finale orgoglioso che nobilita ancor di più i 15 giorni passati in maglia rosa.
«C’è un cambio generazionale, bisogna farsene una ragione», aveva detto dopo lo Stelvio, Vincenzo Nibali (Trek), ieri tenace ma ancora staccato. È vero. E vedendo il sole, l’aria frizzantina ma non fredda del Sestriere ci siamo chiesti quanto ancor più bella sarebbe stata la corsa se il Giro, senza il maledetto Covid, avesse scalato in Francia anche Agnello, Izoard e Monginevro.

(L-R) Australian Rohan Dennis of Ineos Grenadiers team , British rider Tao Geoghegan Hart of Ineos Grenadiers team, Australian rider Jai Hindley tof Team Sunweb in action during the 20th stage of the 2020 Giro d'Italia cycling race over 190km from Alba to Sestriere, Italy, 24 October 2020. ANSA/LUCA ZENNARO
(L-R) Australian Rohan Dennis of Ineos Grenadiers team , British rider Tao Geoghegan Hart of Ineos Grenadiers team, Australian rider Jai Hindley tof Team Sunweb in action during the 20th stage of the 2020 Giro d'Italia cycling race over 190km from Alba to Sestriere, Italy, 24 October 2020. ANSA/LUCA ZENNARO

Il “piano C” del direttore del Giro, Mauro Vegni, maglia rosa già assegnata per come ha saputo portare in porto la barca, è stato perfetto. A metà della seconda delle tre scalate alla montagna degli Agnelli, Wilco Kelderman (Sunweb), la maglia rosa “per caso”, ha subito ceduto grazie alle “trenate” di Rohan Dennis, martello Ineos come sullo Stelvio e a cui Tao, se vincerà il Giro, dovrà regalare un gran pezzo di trofeo.


I due Ineos e Hindley, come giovedì. L’australiano che ha solo due secondi di vantaggio sul rivale, si prende i 2” di abbuono in palio al traguardo volante all’inizio dell’ultima salita: saranno decisivi per vestirsi di rosa. Poi, temendo la crono finale, attacca quattro volte, la prima a 4 km dalla fine, l’ultima poco prima del triangolo rosso. Niente: volata. Perché un Giro così tormentato si meritava questo finale: Tao vince, agguanta il rivale e amico in classifica, ma gli deve lasciare la maglia per il computo dei centesimi delle due crono finora disputate. È il regolamento, 86 centesimi, nulla.

«Non ho parole, sognavo la maglia rosa fin da piccolo, indossarla in questo Paese significa moltissimo perché ho corso in Italia – ha detto Hindley – questa giornata speciale me la sono guadagnata, vedremo chi sarà il migliore nella crono. Ringrazio la mia “famiglia” in Abruzzo”». Quella di Umberto di Giuseppe, un’istituzione da quelle parti e che l’ha accolto in casa nell’anno da juniores. La crono? «Sarà semplicemente la gara della mia vita». E Tao? «Sarà questione di gambe, è breve, spero in una buona giornata. Grazie a Dennis che ha fatto saltare la corsa».
Dietro di loro, detto dell’orgoglio di Almeida e delle difficoltà di Nibali, un rosario di battuti: Kelderman, che però si consolerà col primo podio in un grande giro, Pello Bilbao (Bahrain), Domenico Pozzovivo </CF>(Ntt) e altri.

(L-R) Australian Rohan Dennis of Ineos Grenadiers team , British rider Tao Geoghegan Hart of Ineos Grenadiers team, Australian rider Jai Hindley tof Team Sunweb in action during the 20th stage of the 2020 Giro d'Italia cycling race over 190km from Alba to Sestriere, Italy, 24 October 2020. ANSA/LUCA ZENNARO
(L-R) Australian Rohan Dennis of Ineos Grenadiers team , British rider Tao Geoghegan Hart of Ineos Grenadiers team, Australian rider Jai Hindley tof Team Sunweb in action during the 20th stage of the 2020 Giro d'Italia cycling race over 190km from Alba to Sestriere, Italy, 24 October 2020. ANSA/LUCA ZENNARO

E il gran finale da guinnes? Nel 1948 Fiorenzo Magni vinse il Giro per 11” su Ezio Cecchi, Eddie Merckx trionfò nel ’74 per 12” su Giovanni Battaglin. E poi c’è la madre di tutte le beffe: Greg Lemond per 8” sul povero Laurent Fignon al 8” al Tour 1989.
Ma mai era accaduto che due corridori iniziassero l’ultima tappa di un grande giro appaiati in classifica. Tao è più cronomen della maglia rosa, che però avrà il vantaggio di partire dopo il rivale. A Valdobbiadene, in 34 km, l’inglese aveva rifilato 1’15” all’australiano. Ma attenzione, a Palermo, in 15 km, gli stessi di Milano, fu il canguro, forse spinto dal vento, a battere l’inglese di 49”.


Calano le tenebre al Sestriere, la neve ormai sui monti ci ricorda che tra due mesi sarà Natale. A due passi dal traguardo c’è la pista di atletica in cui il 31 luglio 1994 il grande Sergiej Bubka scrisse la storia del salto con l’asta col record mondiale di 6.14.
Scendiamo verso Milano pensando a cosa passi per la testa a Jai e Tao, che domenica, a 24 e 25 anni, si giocheranno il Giro. Fatecelo ripetere: quella che doveva essere la corsa della rinascita e che si è trasformata, in un’Italia di nuovo assediata dal virus, in una ostinata resistenza, un finale così se lo meritava proprio.

Argomenti:giro 2020

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