I de Eccher: successo di tutta la regione

Ottima performance di “E Vai” di Lualdi, grandi risultati per “Brava” e “Marchingenio”
TRIESTE. Questa volta alla vela friulana è andata davvero bene. Nonostante le premesse. Perché dalla Riviera friulana, al via a Trieste, ci sono andate meno imbarcazioni rispetto alle edizioni precedenti, ma la qualità evidentemente è stata più elevata. Tra tutti brilla il risultato della imprenditoria nostrana, che ha sostenuto e motivato il team Spirit of Portopiccolo. Splendida struttura, che ancorché nel sito della vecchia cava di Sistiana, appartiene alla famiglia dei friulanissimi costruttori Claudio e Marco de Eccher. E Claudio è il presidente dell’omonimo Yacht club. «Un successo che gratifica il mondo del mare della nostra regione e che è il risultato di un progetto ben preciso e di lungo respiro», ha commentato Claudio de Eccher. «Frutto – ha aggiunto il fratello Marco – del lavoro di un equipaggio che si è sempre dimostrato ai massimi livelli, dalla partenza all’arrivo, quando ormai la vittoria era scontata». E ora Spirit of Portopiccolo che farà? Certa la presenza domenica prossima al Venezia Challenge con una quindicina di maxi in regata. Ma il programma, commenta Marco, sarà determinato “work in progress”: «la barca è arrivata da meno di due settimane da Marsiglia e dobbiamo ancora approfondirne le potenzialità». Come è noto l’imbarcazione, che si chiamava Morning Glory, è stata acquistata dalla Banca Popolare di Cividale, che ha definito e poi chiuso l’operazione, dal punto di vista economico e finanziario, in pochi giorni.


Il risultato certamente meno atteso, ma anticipato dalla vittoria nella prima delle regate di avvicinamento alla 49. Barcolana, a Portopiccolo, è stato quello di “E Vai”, dell’imprenditore friulano Gabriele Lualdi, primo assoluto nella categoria Crociera. Anch’egli friulano come i de Eccher, Civibank e i tanti sponsor di Spirit, e anch’egli da sempre appassionato del mare. A guidare il suo team, con al timone l’olimpionico Nicola Celon, il sangiorgino Alberto Rizzi. “E Vai”, se non fosse stato ostacolato all’ultima boa da Anywave, scafo da regata ben più performante del Mylius 78 di Lualdi, poi finita terza dopo Spiritn e Maxijena, avrebbe concluso al terzo posto assoluto, invece si è comunque piazzata sesta. La prima delle barche più piccole è stata Brava, di Francesco Pison, da Marina Sant’andrea di San Giorgio di Nogaro (25esima), seguita da Marchingenio, di Silvio Cividin, Circolo velico di Aprilia (26esima). Ottima prova anche per Dara III, di Morelli dello Yacht club Lignano, 44esima e 11esima di categoria. Poi Lupaccio, di Riccardo Zuccato, 72esima, Doge Ferigo, di Cesare Celesti (166esima), Zero, di Daniela Semec (171esima) e Tonyca, di Sergio Sardelli (178esima), tutte Ycl.
(c.m.)




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