I gol da 10 e lode dello stadio Friuli Scegli il gol più bello - VOTA
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UDINESE. Quagliarella? No. Paloschi? No. Belotti? No. Zapata? Ni. Guidetti? Vedremo. Mentre l’Udinese continua a cercare un attaccante di spessore che possa rinforzare davvero il reparto avanzato della squadra affidata a Stefano Colantuono, ci siamo divertiti a setacciare l’archivio per scovare i dieci gol più belli segnati nel vecchio stadio Friuli in attesa di conoscere, tra un paio di mesi quello nuovo.
Un gioco più che un desiderio di amarcord anche se è innegabile che rivisitando le prodezze dei vari Zico, Bierhoff, Amoroso, un pizzico di nostalgia sia spuntato. E meno male, verrebbe da dire, che c’è ancora l’eterno Totò.
Gli esclusi. Non è stato semplice scremare le tante perle per le quali si è “emozionato” anche l’arco dei Rizzi. E ci è dispiaciuto dover escludere alcune giocate che hanno fatto strabuzzare gli occhi. Qualche esempio? Ve la ricordate la cannonata su punizione di Abel Balbo in Udinese-Pescara? Mai visto un calciatore dell’Udinese calciare con tanta potenza.
Si giocò prima della sosta natalizia e il giorno dopo il collega Ido Cibischino sulla copertina dell’inserto sportivo del Messaggero Veneto titolò: “Balbo Natale”.
E che dire del sinistro a giro vagamente “maradoniano” nel poker al Piacenza di Paolino Poggi in quell’Udinese lanciata verso la prima qualificazione Uefa? E l’elegante Branca che ne fa tre, uno più bello dell’altro, alla Fiorentina? E il pallonetto al Bari di Bertotto che spinge Guidolin a ironizzare «è la fine del calcio?».
Lassù. Per chi ha qualche capello bianco avremmo potuto regale una “soddisfazione” ricordando le incornate di Ulivieri, centravanti dell’Udinese di Giacomini, oppure i diagonali di De Bernardi. Loro segnavano quando le curve del vecchio Friuli non esistevano ancora. Ci si sedeva sull’erba, come il quel 14 aprile del 1979 quando sul cross dalla destra di Ulivieri Claudio Vagheggi si esibì in una acrobatica rovesciata dal limite dell’area che mandò il pallone a infilarsi sotto la traversa di un esterrefatto Garella. «Vagheggi va a colpire il pallone lassù, dove volano le aquile», scrisse su queste colonne Balilla Gritti.
Serpentine. Le foto di quel Udinese-Samp sono in bianco e nero come quelle dei gol di Gerolin al Napoli e Miano all’Inter. Due ragazzotti cresciuti nel vivaio bianconero e ritrovatisi sul palcoscenico più prestigioso quando il presidente Teofilo Sanson a febbraio consegnò la panchina a Enzo Ferrari. Gerolin segnò il gol salvezza all’ultimo minuto dell’ultima partita di campionato. Fu una sorta di coast to coast che è rimasta negli annali. Era il 1981. Quattro anni dopo ecco il numero di Miano, ancora più difficile perchè maggiore era il numero degli avversari da superare e perchè Ze Paolo scartò pure il portiere.
Il più grande. In questa carrellata non poteva mancare lui, Zico, il calciatore più forte che abbia mai indossato la maglia dell’Udinese. Il Galinho portò l’Udinese in copertina lunedì 7 novembre del 1983 dopo la vittoria sulla Roma. Lui ed Edinho da una parte, Falcao e Cereso dall’altra. Il derby brasiliano lo decise lui con una cannonata su lancio al bacio di Causio. Impossibile poi non inserire una punizione del Galinho. Quella all’Avellino fu quasi contro la legge della fisica. Questo il motivo per cui è stata scelta.
Il biondo e il moro. Bierhoff e Amoroso, con Poggi, hanno formato il tridente delle meraviglie. Quei tre erano un’orchestra che funzionava a meraviglia. Di Oliver abbiamo scelto il destro sotto l’incrocio all’Ajax e la capocciata che mandò al tappeto l’Inter. Momenti di alto calcio al Friuli, come quando Marcio Amoroso incantò il Parma con una giocata da bomber di razza. Forse fu quella sera che il club emiliano decise di comprarlo.
Il capitano. E infine c’è lui, Totò Di Natale che al Friuli ha fatto più gol di tutti e in ogni modo. Ci siamo affidati al diretto interessato per scegliere le sue prodezze. Il capitano continua a considerare la girata volante con la Reggina la sua preferita, subito dietro il sinistro col Chievo. Totò da solo avrebbe potuto riempire una top ten. Un giorno gliela faremo votare scegliere direttamente a lui.
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