Il boato di Marano: cori e applausi per tutti, diecimila in festa alla partenza della tappa

Francesca Artico

MARANO LAGUNARE. Si abbassa la bandierina rosa che dà il via alla 19ª tappa del Giro d’Italia, la Marano Lagunare-Castelmonte, i corridori partono e dalle migliaia di persone presenti lungo le sponde della laguna si alza un boato: la festa rosa raggiunge il suo culmine.

Un momento di emozione e gioia anche per chi ha dato il via alla tappa: il sindaco di Marano, Mauro Popesso, il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, e l’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, che hanno voluto essere lì, sul ponte, da dove è stata data la partenza ai ciclisti.

L’intera Marano ha partecipato con entusiasmo e si è tinta di rosa, radunando per l’occasione qualcosa come diecimila persone, secondo le stime delle forze dell’ordine.

Vedere sfrecciare i 176 ciclisti delle 22 squadre partecipanti per le strade dell’antico borgo veneziano è stato un momento indimenticabile per tanti. E c’era anche chi, come la ciclista Paola Bergamo, aveva le lacrime agli occhi: «Sì – ha detto – e non mi vergogno a dirlo, ho pianto per la felicità, ho versato lacrime di gioia, ho realizzato un sogno, ho visto da vicino i miei idoli e l’ho fatto nel mio paese adottivo. Avevamo bisogno tutti di questa svolta e di ritrovarci nelle grandi piazze, tutti insieme».

Questa è la magia del Giro. La festa a Marano era iniziata già giovedì 26 maggio con la “Notte Rosa”: concerti e gastronomia, eventi che hanno fatto registrare il sold out nei locali e nei chioschi. Non c’era una camera libera per dormire o un posto in ristorante per cenare. A Marano nessuno ha dormito per essere pronto la mattina, quando fin dalle prime ore tutti si sono riversati nelle calli del centro storico, risalente al periodo in cui Marano era una enclave della Repubblica di Venezia: questa location ha lasciato senza parole anche i componenti della carovana: «Solo in Sicilia – ha detto uno di loro – abbiamo trovato una simile accoglienza e tanto calore, oltre che addobbi stupendi in un contesto unico».

Gli stessi commenti anche dagli espositori degli stand, dove alle 11 non si trovava più una maglietta rosa. Ne restava solo qualcuna per i bambini.

Il fiume di emozioni ha iniziato a scorrere verso le 10, quando ha preso il via da piazza Provveditori, all’ombra della Torre Millenaria, la carovana delle macchine, con i tradizionali colpi di clacson a segnalarne il passaggio. Subito dopo le motociclette della polizia stradale: anche questo uno spettacolo.

Intanto dal palco in riva alla laguna venivano premiati i bambini delle prime tre classi della scuola elementare, autori di un cortometraggio che ha partecipato al concorso “Città di tappa”. Mentre i più piccoli, quelli della materna, guardavano rapiti quello che accadeva intorno a loro.

E poi le presentazioni delle squadre e degli atleti: tanto l’entusiasmo, concesso a tutti i corridori, ma il beniamino è stato sicuramente Vincenzo Nibali: quando lo speaker ha chiamato lo “squalo” un coro di applausi si è levato dal pubblico.

Anche Mathieu van der Poel ha avuto la sua standing ovation, soprattutto dai numerosi appassionati di ciclismo di lingua tedesca arrivati nella mattinata in bicicletta dall’Austria o in barca da Lignano Sabbiadoro.

Ma applausi ce ne sono stati un po’ per tutti. E poi tutti pronti sul ponte. Quando la bandierina si è abbassata e i ciclisti sono partiti, la gente si è goduta quello straordinario spettacolo che solo il Giro sa regalare.

Da segnalare i numerosi striscioni di ringraziamento per il patron Enzo Cainero, a evidenziare l’importanza di questo momento di sport, come anche la presenza della giunta regionale, che si è riunita nel locale municipio con il presidente Fedriga e gli assessori. Un plauso anche ai tanti volontari della Protezione civile e a tutto il servizio d’ordine: è grazie a loro, soprattutto a loro, se l’evento è stato organizzato in modo encomiabile.

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