Il dopo Inter, parla Delneri: “Giocando così stiamo tranquilli: ne perdi una su tre”

UDINE «Giocando così ne perdi una su tre». Gigi non dà i numeri. Gigi non li dà neanche a caso: sa che l’Inter era la prima di tre gare di fuoco a gennaio per l’Udinese, visto che in successione da qui fino alla fine del mese arriveranno Roma e Milan.
Delneri, da dove partiamo? Dall’errore difensivo sul secondo gol subito?
«Ci sono anche gli avversari, loro sono stati bravi, a noi serve maggiore attenzione tattica, ma non puoi pensare di non concedere niente all’Inter. Inter che comunque ha avuto poco in regalo dall’Udinese».
Già, ma l’errore c’è?
«Marchiamo a zona sui calci piazzati, bisognava allungarla un po’ di più la difesa. Ma a parte questo dobbiamo rammaricarci di altre situazioni. In uscita, una volta recuperato il pallone, potevamo fare veramente male agli avversari. Ecco perché ci inc... per il risultato, non per la prestazione».
Bisognerà prendere da parte qualcuno durante la settimana per fargliela capire con due ceffoni...
«Io? Io le becco, più di qualcuno è alto quasi due metri là dentro, in spogliatoio... Scherzo perché sono arrabbiato per il risultato, non mi lamento invece quando finalizziamo. Insomma, la squadra produce. E dire che avevamo qualche problema fisico, con Thereau, con Hallfredsson».
Ha avuto delle risposte confortanti da Jankto.
«Ha il passo d’entrata, lui e Fofana riescono a infilarsi tra le linee. Peccato per qualche giocata non ancora precisa. Sei-sette volte: o lunga, o corta. Samir? Ha disputato una partita di eccellenza sontuosa».
Delneri, perché sostuire Kums?
«Per tre-quattro passaggi sbagliati... Ma no, con Hallfredsson in condizioni migliori forse neppure giocava. Nel secondo tempo stava cominciando a pagare il lavoro di tamponamento su Banega. Dovete capire che i cambi non vengono fatti se uno gioca male. Servono per dare una struttura diversa della squadra».
Cosa cancellerebbe? Il primo gol subito?
«Non credo che ci abbia tagliato le gambe, nel secondo tempo Zapata ha avuto due occasioni d’oro. Troppi errori? Facesse più gol forse non giocherebbe qui, che dite?».
Il suo numero 77 non è stato all'altezza, forse andava sostituito prima...
«Thereau è sempre Thereau. Si stenta a toglierlo. Se non sta male non si cambia».
Pentito di quello stop al pallone che ha favorito la rimessa dell’Inter nell’azione del gol del pareggio?
«Gli ho dato una mano io, altrimenti come segnavano?».
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