Il Draft che cambia la lega Si apre l’era di “Shaq” Ayton e del “LeBron” sloveno
Comincia una nuova era nell’Nba. Il Draft andato in scena l’altra notte a New York è stato uno dei più ricchi di talento degli ultimi anni e segna lo sbarco dal college (o dall’Europa) di giocatori che nelle prossime stagioni potrebbero cambiare il volto della lega.
Il centrone bahamense Deandre Ayton, dall’università di Arizona, è stato scelto con la prima chiamata assoluta dai Phoenix Suns. Se riuscirà a tenersi lontano dagli infortuni non ci sarà limite a quello che potrà diventare. Stiamo parlando del più impressionante mix di doti fisiche e atletiche dai tempi di Shaquille O’Neal: ha mostrato sprazzi di dominio assoluto nel suo unico anno di college, al netto dei risultati poco brillanti di squadra. Un atleta di 213 centimetri con una struttura muscolare spaventosa, abbinata e a rapidità e coordinazione sorprendenti. Un’arma letale anche a rimbalzo e in difesa (20,1 punti, 11,6 rimbalzi e 2 stoppate in stagione). Il ragazzo dispone di un già affidabile tiro in sospensione frontale. Mettiamoci la buona attitudine al lavoro mostrata al college e si può capire l’euforia in casa Suns.
Uno dei più attesi era Luka Doncic, scelto da Atlanta Hawks alla terza chiamata assoluta e poi girato ai Dallas Mavericks in una trade che – a nostro avviso – in Georgia rimpiangeranno a lungo. Superfluo descrivere il potenziale del 18enne sloveno, due metri di talento illimitato, dominatore assoluto ai massimi livelli in Europa al punto da evocare paragoni con fenomeni di precocità come Drazen Petrovic a Toni Kukoc. Se i Mavericks gli daranno le chiavi della squadra in mano, facendolo giocare da play o comunque da point forward alla LeBron James, non ci sorprenderemmo di vederlo entro un paio di stagioni nel novero degli all star. Atlanta lo ha sacrificato per prendere Trae Young, spettacolare ma discontinuo play-tiratore da Oklahoma, dalla carriera francamente impronosticabile: potrebbe rivelarsi il nuovo Steph Curry o faticare a trovare un posto in quintetto base. Con la seconda scelta assoluta Sacramento ha puntato sulla stella di Duke Marvin Bagley, ala di 210 centimetri di atletismo e fluidità pazzeschi con una mano sinistra da fuoriclasse. Quarto assoluto Jaren Jackson Jr., preso da Memphis, la reincarnazione di Kevin Garnett. In un draft ricco come non mai di lunghi di qualità, è stato scelto solo al numero sei Mo Bamba (a Orlando): apertura di braccia da 240 centimetri e una capacità di stoppare ad altezze siderali che evoca paragoni con Dikembe Mutombo.
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