Il Friuli è un terreno di caccia dei club di A, l'Udinese cerca un altro Meret
UDINE. I segnali sono chiari. L’assedio dei club di serie A (e B) ai giovani talenti del nostro calcio è un dato di fatto. Perché se il Pordenone vende i suoi migliori talenti a Juventus e Napoli (ma non solo), se il vivaio cittadino del Donatello, – il Donatello caro a Totò Di Natale – è entrato da un paio di anni nell’orbita Inter, mentre la Pro Gorizia è vicina all’Atalanta che organizza i camp estivi, allora capisci davvero che l’intero “Friuli storico” da ovest a est è sotto la lente d’ingrandimento di importanti società del massimo campionato che l’hanno trasformato in terra di conquista ai danni dell’Udinese.
Parliamo chiaramente. Il club bianconero ha le sue colpe. In passato ha coltivato davvero troppo poco i rapporti con le realtà locali che a loro volta, a cascata, sentendosi snobbate dalla politica di investimenti all’estero dell’era Pozzo, hanno cercato altri estimatori per il circolo virtuoso vecchio come il calcio: produco un giocatore, lo vendo e ricavo il denaro per finanziare l’attività della società.
Ora l’Udinese sta cercando di correggere la rotta, vuole cercare di inserire più elementi della regione nelle squadre del settore giovanile nella speranza di trovare un talento cristallino, come è stato per Alex Meret, portiere di Flambruzzo ceduto durante l’estate al Napoli per circa 30 milioni. Insomma, un vero e proprio tesoretto che andrebbe in parte reinvestito per scovare un altro Meret.
L’idea è cominciare dal basso. A livello di centri di formazione, perciò, l’Udinese sta lavorando su collaborazioni e affiliazioni. In città e nella cintura con United e Union Martignacco, a Ovest col Casarsa, a Est con la Manzanese, “sconfinando” in provincia di Trieste col Sistiana. A Nord invece lavorerà con il Gruppo Leonardo, composto da Venzone, Stella Azzurra, Arteniese, Treppo Grande, Bujese e quella Gemonese che era entrata anni fa nel mondo Torino.
Ci sono poi degli accordi “trasversali” sui singoli baby giocatori con l’Ol3, l’Aquileia, l’Ancona, l’Aurora, il Visco, lo stesso Donatello che cavalcano la Zebretta per far crescere i propri ragazzi. È un’autentica battaglia che dovrà però essere sostenuta a lungo: le infiltrazioni sono praticamente quotidiane.
Qualche settimana fa, prima della sfida con la Samp al Friuli il presidente Ferrero è andato a trovare i ragazzini del Farra d’Isonzo, tutti vestiti di blucerchiato; ieri l’ambasciatore rossonero Franco Baresi era a Tricesimo per l’accordo con la Milan Academy.
Ma ci sono dei veri virgulti da difendere? Solo il campo dirà chi arriverà. In questo caso vale davvero la canzone di Gianni Morandi: «Uno su mille ce la fa». Di sicuro, tanto per tornare al Pordenone, quest’estate ha venduto addirittura il figlio del presidente, il 17enne Alessandro Lovisa, al Napoli, mentre la Juventus ha strappato Giulio Doratiotto, classe 2004, trequartista mancino.
Poi tre al Bologna, due alla Spal e altrettanti alla Fiorentina, uno a testa ad Atalanta, Torino e Cagliari. Dodici in tutto, nessuno all’Udinese...
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