Il Giro d’Italia 2010 chiama lo Zoncolan

di
Roberto Calvetti
UDINE.
UDINE.
Il Giro d’Italia del 2010 ritornerà sullo Zoncolan. Enzo Cainero, l’uomo che ha consegnato la montagna carnica al grande ciclismo, lo aveva promesso e così sarà. L’accordo con la Rcs, che organizza la corsa, sta per essere firmato, forse già la prossima settimana. La tappa che si concluderà a quota 1750 salirà da Ovaro, come nel 2007, il versante più aspro che fa di questa ascesa la più dura d’Europa. Un “Mostro”, come viene soprannominata, che si rivelerà ancora peggiore perchè sarà preceduta da alcune salite inedite per la corsa rosa (e non solo). Diverse le ipotesi di percorso per la tappa che partirà da Mestre.
Sono tre i progetti che sono stati sottoposti all’attenzione di Angelo Zomegnan, il patron della corsa, e sui quali si deciderà al termine del sopralluogo che la Rcs effettuerà la prossima settimana per dare l’ok definitivo. «Sarà una tappa importante e lunga» si limita a dire un abbottonatissimo Cainero che sa quanto le fughe di notizie siano mal sopportate in
Gazzetta
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Sicurezza.
Per motivi di sicurezza è stata scartata la possibilità di abbinare il Crostis e lo Zoncolan. Nelle condizioni attuali c’erano troppi rischi sul tratto sterrato in quota di sei chilometri e mezzo, la famosa “Panoramica delle vette”, senza contare la pericolosità della discesa su Ravascletto. L’idea piaceva molto a quelli della “rosea”, ma per il momento resterà nel cassetto, pronta ad essere riproposta in futuro poichè lo Zoncolan è ormai entrato a pieno diritto nel club delle grandi montagne del Giro d’Italia. E lo potrà diventare ancora di più con la tappa del 2010, che Cainero vuole avere al termine della seconda settimana di corsa (23 maggio) alla quale dovrebbe seguire il secondo giorno di riposo (in questo caso non si ripartirà dal Friuli). In alternativa potrebbe essere inserita a metà della terza e ultima settimana, il mercoledì o il giovedì. Dipenderà da dove la corsa si concluderà, se a Milano o altrove.
Promessa.
La promessa alla Rcs è di portare una marea di persone sulla cima carnica: se due anni fa furono centomila (con tutti gli alberghi della zona esauriti) tanto da far parlare di un “Maracanà” ciclistico, figurarsi cosa potrebbe accadere con una migliore collocazione nel calendario e soprattutto, concluso il 16 maggio il campionato di serie A, senza la concorrenza del calcio. Un impegno che in “Gazzetta” sanno che sarà rispettato: parlano i precedenti e non ultimo l’impegno che Cainero, togliendo le castagne dal fuoco alla Rcs, si è preso per organizzare il test match di rugby tra l’Italia e il Sudafrica campione del mondo del prossimo 21 novembre al quale Firenze ha dovuto rinunciare soltanto due settimane fa.
Difficoltà.
Tuttavia mai come quest’anno è stato difficile stringere l’accordo per la tappa a causa della grande rivalità tra le località che vogliono il Giro d’Italia. Come Mestre, per esempio, che ha rappresentato un bel vincolo per chi ha dovuto disegnare la tappa che non sarà breve, non inferiore ai 200 chilometri, mentre, come si ricorderà, quella del 2007, che partì da Lienz, in Austria, e si concluse sullo Zoncolan, fu di soli 142 chilometri.
Anticipo.
Per conoscere la nuova edizione della corsa, che partirà dall’Olanda l’8 maggio, non bisognerà aspettare, come al solito, fino a dicembre perchè la Rcs sembra intenzionata ad anticipare i tempi: forse già il 24 ottobre, 10 giorni dopo quella del Tour. Con lo Zoncolan incastonato nella fase “calda” quando si scriverà la classifica finale.
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